“L’innovazione tecnologica è parte integrante del cambiamento. Un cambiamento che vede l’innovazione come strumento base per avere le reti più moderne e meno impattanti e per gestire un qualcosa che è di dimensioni molto superiori al passato, se pensiamo al contributo effettivo alla gestione di questo momento di transizione. Oggi abbiamo 1.700.000 produttori di energia rispetto ai 500 che c’erano 20 anni fa. C’è la necessità di sviluppare una capacità di consumo diversa da parte dell’utente finale e delle famiglie, che possono misurare il proprio consumo.
L’ l’Italia ha una grande tradizione di nucleare, è il paese di Enrico Fermi, con conoscenze e corsi universitari rilevanti. Il Governo ha reso pubblica e palese l’intenzione di rimanere sul fronte della ricerca nel nucleare, soprattutto della sperimentazione.
Noi stiamo collaborando agli studi sulla fusione nucleare e grazie ad ENEA anche ai principali progetti di sperimentazione. Tutto questo deve portarci a essere nelle condizioni migliori per riprendere la produzione di energia nucleare. Personalmente vedo molto bene gli Small Reactor, che sono i reattori di piccole dimensioni, che ormai sono sicuri. Si tratta chiaramente di un percorso che dobbiamo fare ma oggi significa già commesse per miliardi di euro per le nostre imprese e quindi e significa conoscenza”.
