È nato il nuovo Osservatorio sul costo del capitale, su iniziativa di IEA, World Economic Forum, ETH di Zurigo ed Imperial College di Londra. Si tratta di uno strumento che ha lo scopo di fornire dati gratuiti sul costo del capitale, consentendo, quindi, di aumentare la trasparenza del settore energetico e facilitare gli investimenti in rinnovabili.
Aumentare la trasparenza del settore energetico
Un osservatorio che avesse l’obiettivo di aumentare la trasparenza nel settore energetico e ispirare la fiducia degli investitori ancora non esisteva. In particolare, si lamentava l’assenza di uno strumento che aiutasse ad investire nei Paesi in via di Sviluppo, dove i dati sui costi di finanziamento sono decisamente più scarsi. A realizzarlo ci ha pensato l’ Agenzia Internazionale per l’Energia, supportata dal World Economic Forum di Davos, l’ETH di Zurigo e l’Imperial College di Londra. L’iniziativa costituisce l’alternativa digitale e condivisa alle tradizionali interviste, una pratica comune nell’analisi dei rischi dei progetti infrastrutturali quando i dati sono scarsi o inaffidabili.
Il nuovo Osservatorio
Il nuovo Osservatorio oltre a voler stimare la gamma dei costi per diversi tipi di progetti energetici nelle economie emergenti e in via di sviluppo, si propone di comprendere le ragioni che sono alla base delle variazioni da Paese a Paese.
Le intuizioni generate dall’Osservatorio valutando i rischi, nonché le azioni politiche intraprese per affrontarli, possono facilitare gli investimenti in energia pulita.
Mentre, in generale, i costi di capitale delle principali tecnologie energetiche pulite sono in calo, in particolare per quel che concerne solare fotovoltaico ed eolico, in termini assoluti variano moltissimo a seconda del livello di sviluppo politico e normativo del settore nello Stato di riferimento, nonché delle dimensioni del mercato.
Tre sezioni
L’Osservatorio è stato suddiviso in tre sezioni. Un pannello che fornisce dati gratuiti sul costo del capitale per i progetti di energia pulita nelle economie emergenti e in via di sviluppo.
Una sezione “Strumenti e Analisi” per aiutare i governi a comprendere e quantificare i principali rischi percepiti da investitori e finanziatori in ogni Paese.
Infine, una sezione dedicata a casi di studio specifici, con lezioni apprese su come i responsabili politici, insieme al settore privato, alle istituzioni finanziarie per lo sviluppo e ad altre entità, siano riusciti a mitigare i rischi e a mobilitare capitali per i settori dell’energia pulita in tutto il mondo emergente e in via di sviluppo.
Che cos’è il costo del capitale
Il costo del capitale riflette quanta fiducia hanno gli investitori nell’ottenere un rendimento atteso sul proprio capitale e quanta fiducia hanno i fornitori di debito nell’essere rimborsati del denaro che hanno prestato. Un elevato costo del capitale ha un impatto negativo sugli investimenti, soprattutto per i progetti ad alta intensità di capitale come la generazione di energia rinnovabile, che richiedono ingenti spese iniziali anche se hanno costi operativi molto bassi.
Identificare questi rischi percepiti, capire quali sono i più critici in ogni paese, settore o progetto specifico e mettere in atto misure per affrontarli, è fondamentale per sbloccare gli investimenti nelle economie emergenti e in via di sviluppo. Idealmente, la distribuzione dei diversi rischi è nota, ma raramente è così. Richiede la disponibilità di dati storici sui progetti e un gran numero di datapoint per stimare una funzione di distribuzione.
I costi delle fonti rinnovabili nel mondo
La riduzione dei costi è stata impressionante sul piano globale. Ad esempio, i costi del solare fotovoltaico su larga scala sono diminuiti dal 50% al 60% tra il 2015 e il 2021 in Nord America, Europa, Cina, India, Sud-est asiatico e Africa subsahariana. Ciò ha portato a importanti riduzioni dei costi livellati dell’elettricità (LCOE) da queste fonti.
Tuttavia gli LCOE rimangono generalmente più alti nelle economie emergenti e in via di sviluppo, con una media di circa 80 USD/MWh in Brasile, Indonesia, Messico e Sud Africa. Si tratta, in ogni caso, di cifre notevolmente inferiori a quelle registrate subito dopo la conclusione dell’accordo di Parigi. La media ponderata globale era di circa 135 USD/MWh nel 2015, con la maggior parte dei progetti compresa tra 100 e 300 USD/MWh, secondo il rapporto mondiale 2016.
La riduzione da allora è stata guidata in gran parte da un circolo virtuoso di politiche di sostegno, finanziamenti, economie di scala e migliori tecnologie adottate un po’ ovunque.