Si è svolta oggi in Banca d’Italia a Roma la conferenza G7-IEA sul tema “Garantire una transizione energetica ordinata” (‘Ensuring an Orderly Energy Transition’). Nella sessione di apertura anche Mary Burce Warlick, Deputy Executive Director dell’International Energy Agency (IEA), secondo la quale, entro il 2030, bisognerebbe più che raddoppiare gli investimenti annuali in energia pulita ed elettrificazione.
5000 miliardi di dollari all’anno
2000 miliardi di dollari l’anno non bastano più. Per una transizione energetica ordinata, dall’inizio del prossimo decennio bisognerebbe passare a quota 5000. È quanto emerso dall’intervento della vicedirettrice esecutiva dell’Agenzia Internazionale per l’energia (IEA), Mary Burce Warlick, alla conferenza G7/ IEA organizzata presso la sede della Banca D’Italia, a Roma.
Garantire una transizione energetica ordinata
La Conferenza, intitolata “Ensuring an Orderly Energy Transition“, si propone di esaminare le implicazioni economiche della transizione all’energia pulita in Europa. Tra i principali topic di discussione, come garantire l’accessibilità economica per i consumatori, il sostegno alla produzione di energia pulita, catene di approvvigionamento diversificate e dati affidabili sulla sostenibilità.
Alla sessione di apertura dell’evento, insieme alla Warlick erano presenti Fabio Panetta, Governatore della Banca d’Italia, e Giancarlo Giorgetti, Ministro dell’Economia e delle Finanze.
Necessaria una strategia di lungo termine
Secondo la vicedirettrice, per evitare che lo sviluppo di fonti di energia rinnovabile, dopo l’impennata dovuta alla crisi energetica innescata dalla guerra russo-ucraina, giunga ad un empasse, si impone una strategia di lungo termine con investimenti robusti e sostenuti nel tempo.
“Assicurare una transizione energetica ordinata è cruciale per il mondo e per l’Europa. Stiamo appena uscendo da turbolenze nei mercati dell’energia, che sono stati intensificati dalla guerra in Ucraina e il mondo si è dimostrato incredibilmente resiliente a questi shock, specialmente nel continuare robusti investimenti su energie pulite. Ma la questione che fronteggiamo ora, è come muoversi ulteriormente, salvaguardando la crescita della produzione energetica e la sicurezza” ha dichiarato la Warlick.
Centrale il ruolo dei Governi
In questo scenario il ruolo dei Governi diventa cruciale, soprattutto in funzione della collaborazione con banche, industria e società civile. Politiche ben designate possono dare i segnali fondamentali per accelerare la velocità e la portata di una transizione energetica tempestiva. In particolare, le diverse agende politiche dovrebbero puntare su elettrificazione massiccia e fonti energetiche alternative quali solare, eolico e idroelettrico, che dovrebbero aiutare a decarbonizzare i settori hard to abate, o quelli più difficili da elettrificare come, ad esempio, i trasporti pesanti.
Investire per evitare shock distruttivi
“Bisogna evitare shock distruttivi”, ha proseguito l’esponente dell’agenzia, spiegando come l’IEA abbia già approntato una tabella di marcia.
“La condizione primaria è aumentare gli investimenti dell’energia pulita. Oggi il mondo investe 2.000 miliardi di dollari l’anno nel settore, ma all’inizio degli anni 30 dovranno diventare 5.000. Non possiamo poi ignorare gli aspetti della economicità e dell’equità. La buona notizia è che il sistema basato sull’energia pulita porta guadagni oltre ai benefici ambientali” ha affermato.