Roma, 22/11/2024 Notizie e approfondimenti sui temi dell’Energia in Italia, in Europa e nel mondo.

Rinnovabili, Italia al 14° posto nel mondo per capacità di attrarre investimenti. Il Report

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L’Italia guadagna una posizione, rispetto all’edizione scorsa. Il Paese si è posto ambiziosi obiettivi nell’ambito delle energie rinnovabili, puntando ad aumentare la quota di energia pulita nei consumi finali del settore elettrico fino al 65% entro il 2030. AI primi posti del Recai troviamo Stati Uniti, Germania e Cina.

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L’Italia rimane un Paese con una buona capacità di attrarre investimenti nel settore delle fonti energetiche rinnovabili. Secondo il nuovo report “EY Renewable Energy Country Attractiveness Index (RECAI)”, infatti, risulta che il nostro Paese si piazza al 14° posto nel mondo (guadagnando una posizione in un anno).

Nella classifica dei primi 40 Paesi al mondo per attrattività di investimenti e opportunità di sviluppo nel settore delle energie rinnovabili, ai primi posti troviamo Stati Uniti, Germania e Cina, seguiti da Francia, Australia, India e Regno Unito.

Completano le prime dieci posizioni la Spagna, la Danimarca e i Paesi Bassi.

Nonostante la posizione del Governo italiano sulle rinnovabili, a tratti ambigua e mai veramente chiara, l’Italia si è posta ambiziosi obiettivi nell’ambito delle energie rinnovabili, puntando ad aumentarne la quota nei consumi finali del settore elettrico fino al 65% entro il 2030.

Nel primo semestre dell’anno la capacità istallata è pari al 2.5GW, rappresentando un aumento del 120% rispetto al 2022.

Come ha spiegato Giacomo Chiavari, Energy Strategy & Transaction EuropeWest Leader: “Il costante aumento del fabbisogno energetico e l’instabilità geopolitica sono alcuni dei fattori che hanno portano alla necessità di accelerare la transizione verso modelli energetici più sostenibili. In quest’ottica, per raddoppiare entro il 2030 la produzione di energia da fonti rinnovabili, le stime indicano che il nostro Paese dovrà colmare un gap di circa 11 GW rispetto ai target stabiliti per l’energia eolica e di 35 GW relativamente al fotovoltaico”.

Oltre ai significativi benefici economici e ambientali che la transizione energetica porta con sé – ha aggiunto Chiavari – si creeranno anche nuove opportunità per il mondo del lavoro: entro il 2030, infatti, triplicherà l’offerta per le professioni specializzate nel settore delle rinnovabili e sarà dunque determinante consolidare le competenze i processi di formazione legati, in particolare, alle discipline STEM”.

Un buon risultato l’abbiamo portato a casa anche per gli accordi di acquisto di energia elettrica generata da fonti rinnovabili, i PPA (Power Purchase Agreement). Secondo il Report, passiamo dal 13 esimo al 12 posto in classifica rispetto alla precedente edizione.

Questo soprattutto a valle di un ridimensionamento del prezzo all’ingrosso dell’energia che si è ridotto a seguito dei picchi dell’anno 2022, nonostante il prezzo non sia tornato ai punti di partenza del periodo antecedente al deficit energetico e alla crisi in Ucraina”, si legge nel commento ai dati.

Nei giorni scorsi, il Consiglio dei Ministri ha approvato il nuovo DL Energia, un pacchetto di misure che dovrebbe aumentare la sicurezza del Paese in termini di energia e accelerare la penetrazione delle fonti rinnovabili nel mix energetico nazionale.

Un provvedimento che vale 27,4 miliardi di investimenti, per certi versi lungimirante e che favorisce attrattività di investimenti e opportunità di sviluppo nel settore, in quanto si propone di rendere protagonisti della transizione energetica famiglie ed imprese, ma che chiude le porte alla possibilità di prorogare le tutele attualmente esistenti. 

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Giornalista

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