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Nel 2024, $2 trilioni per la transizione energetica globale: l’analisi di BloombergNEF

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Nell’ultima analisi della BloombergNEF, si è evidenziato come nell’anno 2024, si siano spesi 2 trilioni di Dollari, a livello globale, per la transizione energetica. A fronte della dimensione delle spese mondiali, i margini di mercato hanno dimostrato la loro valorizzazione.

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Gli investimenti ‘verdi’ nel 2024

Gli investimenti globali per la transizione energetica, nell’anno 2024, hanno raggiunto quota 2,1 trilioni di Dollari, secondo un’analisi della BloombergNEF (BNEF). Secondo l’Energy Transition Investment Trends 2025, ci sarebbe stata una crescita dell’11%. Tra i principali riferimenti regionali, un ruolo primario l’ha ricoperto l’Asia, ai vertici per nuove capacità ‘verdi’.

Nonostante i dati positivi, il ritmo di crescita è stato più lento rispetto ai tre anni precedenti, quando gli investimenti erano aumentati del 24-29% all’anno. Al netto dei singoli Paesi, il riferimento dell’Accordo di Parigi richiederebbe comunque un impegno maggiore.

Si dovrebbe infatti raggiungere una media di 5,6 trilioni di Dollari all’anno dal 2025 al 2030 per raggiungere l’obiettivo di emissioni nette zero entro la metà del secolo. Gli attuali livelli di investimento si sarebbero assestati intorno al 37%.

I settore di intervento

Più nel dettaglio, settore per settore, ci sono ovviamente stati alcuni volani, al cospetto di differenze tra le scelte. Secondo la BloombergNEF, il trasporto elettrificato è rimasto il principale motore di investimento, raggiungendo i 757 mld di Dollari nel 2024. In questa cifra, le spese per la mobilità di tutti i giorni, per i veicoli elettrici commerciali, le infrastrutture di ricarica pubbliche e i veicoli a celle a combustibile.

Gli investimenti nelle energie rinnovabili hanno invece raggiunto quota 728 mld di Dollari. In questo comparto hanno figurato gli investimenti nell’eolico (sia on che offshore), nel solare, nei biocarburanti, nella biomassa e nei rifiuti, nel marino, nel geotermico e nel piccolo idroelettrico.

Infine, le spese nelle reti elettriche hanno totalizzato 390 mld di Dollari, tra linee di trasmissione e distribuzione, apparecchiature di sottostazione e digitalizzazione della rete.

Differenti prospettive

Contestualmente, nello studio della BNEF si è voluto sottolineare come tra le diverse voci di intervento, ci siano comunque state delle differenze. Tra le variabili, si sono affermate le garanzie, le certezze o le incertezze normative e le eventuali barriere all’ingresso.

Di qui, le preferenze del mercato per quelle tecnologie collaudate, commercialmente scalabili e con modelli economici consolidati. Il paradigma che in generale è stato più collaudato è quello del supporto delle finanze pubbliche, cornice di riferimento per i capitali privati.

La quota di 1,93 trilioni di Dollari – con una crescita del 14,7% – si è raggiunta nonostante le complessità e gli ostacoli che solitamente si trovano. Le decisioni politiche, l’aumento dei tassi di interesse e il previsto rallentamento degli acquisti dei consumatori non hanno comunque delegittimato un fenomeno. Un fenomeno, che a più riprese ha dimostrato il suo valore.

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