La Turchia e il Niger hanno siglato nuovi accordi di cooperazione, ponendovi al centro lo sfruttamento dell’oro e soprattutto dell’uranio.
I nuovi equilibri dell’Africa Occidentale
Il Niger e la Turchia hanno fissato dei nuovi termini per strutturare la cooperazione nel settore minerario, con particolare riferimento all’oro e soprattutto all’uranio. Proprio in Niger lo scorso anno, come del resto in Burkina Faso (2022) e in Mali (2021), la salita al potere dei militari sta riscrivendo gli equilibri geopolitici della regione.
Tra le conseguenze, la Repubblica dell’Africa Occidentale ha revocato le concessioni alle compagnie francesi e canadesi. Da allora, sia la Russia, che la stessa Turchia hanno cercato di rilevare alcuni settori nevralgici per l’economia globale. Quello dell’uranio, per l’appunto, che tra le sue varie applicazioni si usa come combustibile nelle centrali nucleari.
Tuttavia, la peculiarità di questo metallo è che la sua offerta è particolarmente volatile, influenzando i mercati. Lo si è visto all’inizio di quest’anno, quando il suo prezzo ha conosciuto una crescita notevole, fino a superare la soglia dei 100 Dollari per Libbra.
Il ruolo della Turchia
Il Paese africano è uno dei principali produttori di uranio al Mondo, con una quota di mercato globale che nel 2019 ha raggiunto il 5,5%. Attualmente, secondo le analisi della World Nuclear Association, il Niger si è assestato dopo Kazakistan, Canada, Australia e Namibia.
Dal punto di vista turco, comunque, non è ancora chiaro se la capacità di rafforzare le relazioni economiche con Niamey prevederà l’accesso anche a miniere non sviluppate. L’accordo è seguito ad una visita di una delegazione del Niger. In ogni modo, l’uranio nigerino – non soggetto a sanzioni – servirà ad Ankara per costruire la propria industria nucleare.
Alla luce dei delicati scenari internazionali attuali, sarà interessante vedere se e quali contromisure adotteranno, politicamente, diplomaticamente e commercialmente, i Paesi occidentali di riferimento. Tutti alleati della Turchia, per altro, all’interno dell’Alleanza Atlantica.