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In India, si moltiplicano i progetti sulle energie rinnovabili

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In India, sia a livello federale che statale, le rinnovabili stanno assumendo un ruolo massimamente centrale, nella misura in cui si sono moltiplicati i progetti e gli investimenti in materia.

Un mercato in piena espansione

In India – una delle potenze energivore globali – le rinnovabili avranno un ruolo sempre più nevralgico, nella rimodulazione del ‘Sistema Paese’. Il Governo ha infatti stabilito che – entro il 2030 – si dovrà arrivare ad una potenza da non fossile pari a 500 Gigawatt (GW). Le sfide da affrontare sono molteplici. Certamente attraverso l’intervento dello Stato, ma anche del grande capitale privato.

Al 2022, il carbone costituiva il 45,9% del mix indiano, con il 24% di petrolio e il 5,1% di gas naturale (dati IEA). Dal carbone si generava il 72% dell’elettricità, con il 3% da gas naturale. All’interno di questo settore produttivo, comunque, le rinnovabili hanno ottenuto progressivamente una loro rilevanza. Tant’è che il 9,6% derivava dall’idroelettrico, il 4,4% dall’eolico e il 5,8% dal fotovoltaico.

Con riferimento ancora alle rinnovabili, dal 2000 al 2021 si è assistito ad una tendenza nel loro utilizzo, rispetto ai consumi finali energetici, in crescita del 53%. Nel ‘solo’ 2021, la quota sul totale dei consumi era di 17,97%. Questi dati, comunque, sembrano destinati ad essere largamente rivisti in postivo.

L’importanza del capitale privato

Definito un quadro generale, sono stati poi rimarcati alcuni ambiti specifici. Si pensi soltanto che – entro Marzo 2025 – l’obiettivo sarà quello di connettere alla rete una capacità di 35 Gigawatt (GW), tra solare e eolico. Secondo la Reuters, considerando i 10 GW aggiuntivi di rinnovabili tra Aprile e Agosto, la potenza complessiva da fonti verdi raggiunta è di 153 GW (a fronte dei quei 500).

In quest’ottica, la società statale SJVN (pilastro dell’idroelettrico) ha indetto una gara d’appalto per produrre e stoccare 6000 Megawatt (MW) di energia ‘verde’. L’ottica, garantire le stabilità delle forniture nelle ore di punta.

Inoltre, la Tata Power ha annunciato un piano da investimenti da 1,2 trilioni di Rupie (14,3 mld USD) in Rajasthan nell’arco di dieci anni. Il Rajasthan è lo Stato federato più grande della Repubblica dell’India, con 68 mln di abitanti (2011). Oggetto dell’investimento, una serie di progetti sulle rinnovabili (tra cui pannelli solari e ricariche per i veicoli elettrici).

Nello specifico, 750 mld di Rupie saranno destinate al raddoppiamento della capacità delle rinnovabili, arrivando a 10 Gigawatt (GW) entro due anni. Entro il 2030, si prevede di raggiungere i 20 GW (con investimenti di 9 mld di Dollari).

Prospettive del mercato del solare

Molto ambizioso è stato anche il progetto della Solex Energy da 1 mld di Dollari per i prossimi sei anni, in funzione dell’espansione del suo volume di affari. L’ottica sarà l’ingresso nel mercato delle celle solari. Sono già in atto diverse trattative con investitori indiani e internazionali, affinché si raccolgano in tempi brevi tra le 12 e le 15 md di Rupie (140180 mld USD).

Attualmente, su base annua, la Solex produce moduli per una capacità di 700 MW. Una quantità che – secondo la pianificazione aziendale – dovrà arrivare a 1.5 GW nei prossimi due mesi, per poi aggiungere altri 2.5 GW entro la fine del 2026.

Al capitolo ‘celle’, l’intenzione è realizzarne almeno per 1 GW all’anno entro la metà del 2027. Da qui, si dovrebbero investire ulteriori 1012 mld di Rupie (125140 mln di Dollari) fino al raggiungimento dei 2 GW. Insomma, l’India delle rinnovabili è in fermento e prossimi lustri potranno vedere la sua postura geo-economica definitivamente mutare.

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