Tokyo punta alle zero emissioni nette entro il 2050, unica strada possibile per evitare che la temperatura media globale superi +1,5°C. Ma il percorso è difficile e secondo il novo outlook dedicato al Giappone pubblicato da BloombergNEF, serviranno da un lato un volume di investimenti maggiore e dall’altro un piano di decarbonizzazione del settore energetico molto ambizioso.
Scarica il “New Energy Outlook: Japan”
L’outlook sul Giappone fino al 2050
Il Giappone, come la gran parte delle economie avanzate a livello mondiale, ha avviato la sua strategia “net-zero” che accompagnerà la transizione energetica ed ecologica del Paese fino al 2050.
Secondo il nuovo New Energy Outlook di BloombergNEF, dedicato al Giappone, la trasformazione dell’economia nazionale potrebbe garantire nuove opportunità di investimenti per 6,7 trilioni di dollari fino a fine periodo.
Un percorso lungo, non semplice e con diverse sfide che il Governo di Tokyo dovrà affrontare secondo una strategia nazionale che il Report sintetizza in due scenari generali.
Due scenari, focus sulle emissioni net zero
Il primo prevede uno scenario di transizione economica di base, in cui si descrive una transizione guidata dall’economia, coerente con un aumento della temperatura globale di 2,6° C entro il 2100.
Il secondo, lo scenario più ambizioso e più favorevole ad un aumento della temperatura media globale di 1,5°C è quello Net Zero, cioè coerente con le zero emissioni nette entro il 2050.
Ovviamente, il Governo giapponese ha pianificato volumi di investimenti crescenti finalizzati ad attrarre ulteriori risorse finanziarie private proprio per promuovere e favorire la transizione zero emissioni.
Zero emissioni nette, che si intende?
Il termine “net zero” si riferisce all’equilibrio tra la quantità di gas a effetto serra (GHG) rilasciati nell’atmosfera e la quantità di gas a effetto serra rimossi.
Ciò significa che, oltre a ridurre le emissioni di anidride carbonica (uno dei gas serra), il net zero può essere raggiunto anche attraverso la compensazione delle emissioni di carbonio.
Si tratta di aziende o individui che neutralizzano le proprie emissioni di anidride carbonica acquistando crediti da progetti che rimuovono le emissioni di gas serra dall’atmosfera o, ad esempio, intraprendendo azioni come la piantumazione di alberi.
Raggiungere emissioni di carbonio pari allo zero netto è necessario per evitare che le temperature globali aumentino di oltre 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali entro la metà del secolo, che è quello che il Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC) considera il limite necessario per evitare gravi danni agli ecosistemi del pianeta e per limitare gli effetti più devastanti del riscaldamento globale.
Obiettivi difficili per il Giappone, fondamentale tagliare subito le emissioni del settore energetico
La transizione energetica è comunque partita e sta coinvolgendo direttamente, oltre le istituzioni nazionali e locali, anche le industrie strategiche del Paese, le imprese manifatturiere e del settore commerciale, le utilities e le istituzioni finanziarie e bancarie.
Al momento, Tokyo ha fissato due punti chiave sul suo percorso di transizione: riduzione delle emissioni inquinanti entro il 2030 e raggiungere le zero emissioni nette entro il 2050.
Al momento, secondo il Rapporto, il Giappone non è sulla buona strada per raggiungere il primo traguardo e l’obiettivo finale.
Per ottenere dei risultati concreti che favoriscano un’accelerazione della transizione nazionale è urgente tagliare subito le emissioni inquinanti del settore energetico.