Si è tenuta la prima riunione del Gruppo di lavoro sulle transizioni energetiche del G20, in occasione dell’India Energy Week. Tema centrale degli incontri è stato l’approccio pionieristico del Paese asiatico verso la diversificazione del proprio mix energetico.
L’India Energy Week e il G20
In occasione dell’India Energy Week, nella città di Bengaluru a sud del Paese si sono tenute le deliberazioni del primo Gruppo di lavoro sulle transizioni energetiche del G20, che hanno riunito più di 500 rappresentanti del settore, oltre 30.000 esperti e 8.000 delegati.
Si è parlato soprattutto del futuro delle energie rinnovabili e dei combustibili fossili, e i relatori, tra cui il primo ministro indiano Narendra Modi, il ministro dell’energia dell’Arabia Saudita, principe Abdulaziz bin Salman, e il direttore esecutivo dell’Agenzia internazionale dell’energia, Fatih Birol, hanno anche sottolineato la necessità di accelerare la transizione verso l’energia pulita.
L’India è attualmente il terzo paese per emissioni di gas che riscaldano il pianeta, ma si sta impegnando per raggiungere quota zero entro il 2070 e per aumentare la sua capacità di produrre energia rinnovabile.
Prima dell’inizio dell’evento, Faith Birol ha elogiato gli sforzi del Paese asiatico sul clima, affermando che questo impegno “può contribuire a guidare l’agenda globale sulle transizioni e sulla sicurezza energetica, cercando di colmare anche alcune lacune tecnologiche e garantendo catene di approvvigionamento diversificate”.
I dubbi sollevati
Agli incontri non erano presenti solo operatori del settore petrolifero e del gas, ma anche analisti del clima, che hanno sollevato dubbi e preoccupazioni.
“L’espansione del gas, che almeno nel contesto indiano non ha molto senso, deve essere esaminata in maniera approfondita”, ha dichiarato Aarti Khosla del Gruppo di riflessione sul clima di Nuova Delhi, Climate Trends. “Se ne sta parlando come combustibile ponte per la sicurezza energetica, ma – ha aggiunto – è dimostrato che ci sono dei rischi”.
Per altri, è invece importante considerare che i combustibili fossili rimangono attori chiave. Bharath Jairaj, che guida il programma energetico del World Resources Institute India, ha infatti dichiarato che: “Un Paese come questo ha attualmente bisogno di combustibili fossili per tenere accese le luci, e non possiamo pensare che alcuni settori non debbano o non possano essere discussi, non prima di aver trovato alternative affidabili, economiche e sicure”.
Considerazioni finali
In generale, durante questi primi incontri, i Paesi hanno risposto positivamente alla necessità di una sicurezza energetica e di una diversificazione delle catene di approvvigionamento, e tutti i partecipanti hanno condiviso l’idea che la strada verso una transizione energetica debba essere differente per ogni Nazione, a seconda delle sue necessità e del suo potenziale.
Le decisioni prese sottolineano infine la necessità di concentrarsi maggiormente sull’efficienza energetica delle industrie.