Il World Energy Outlook 2024 dell’Agenzia Internazionale per l’Energia indica che le tensioni geopolitiche rappresentano un rischio per la sicurezza energetica e informa sulla necessità di investire in energia pulita. Cresce la domanda di energia, soprattutto cinese. Entro il 2030 più della metà dell’elettricità mondiale sarà generata da fonti energetiche a basse emissioni.
World Energy Outlook 2024
Il World Energy Outlook 2024 dell’IEA mette in guardia dai rischi geopolitici e dall’urgente necessità di investimenti in energia pulita. Evidenzia inoltre quanto le attuali tensioni geopolitiche creino importanti rischi per la sicurezza energetica e per gli sforzi compiuti per ridurre le emissioni di gas serra.
Il resoconto sottolinea, inoltre, la necessità di politiche incisive e di maggiori investimenti per accelerare la transizione verso tecnologie più pulite e sicure. Gli investimenti nei nuovi sistemi energetici dovrebbero riguardare soprattutto le reti elettriche e l’accumulo di energia.
Attualmente, solo il 60% della cifra spesa in energia pulita viene investito in reti e accumulo, ma sarebbe necessario investirvi in esse, invece, la quasi totalità del budget.
Cresce la domanda di elettricità
Il rapporto IEA prevede un’accelerata della crescita della domanda globale di elettricità. “Ogni anno aumenterà dell’equivalente del consumo annuale giapponese”, indica l’Agenzia.
“Ci stiamo muovendo rapidamente verso l’era dell’elettricità, che definirà il futuro del sistema energetico e sarà sempre più alimentata da fonti di elettricità pulita”, ha dichiarato Fatih Birol, direttore esecutivo dell’Agenzia Internazionale per l’Energia.
Nonostante l’incoraggiante crescita verso dell’energia pulita, il rapporto evidenzia che il mondo è ancora lontano dal raggiungere gli obiettivi di zero emissioni nette. Le decisioni di governi, investitori e consumatori tendono a rafforzare i difetti dell’attuale sistema energetico invece di guidare un cambiamento verso un futuro più pulito e sicuro, secondo il rapporto.
Il fattore Cina
L’IEA sottolinea che negli ultimi 10 anni l’utilizzo dell’elettricità è cresciuto a un ritmo doppio rispetto al decennio precedente e che tale aumento è dovuto per due terzi alla richiesta di elettricità da parte della Cina.
La Cina svolge un ruolo importante in molte delle attuali tendenze energetiche globali.
“Che si tratti di investimenti, domanda di combustibili fossili, consumo di elettricità, distribuzione di energia rinnovabile, mercato dei veicoli elettrici o produzione di tecnologie pulite, quasi ogni sviluppo energetico odierno è una storia cinese”, ha spiegato Birol.
Un nuovo contesto energetico
Le proiezioni dell’Agenzia indicano che il mondo sta entrando in un nuovo contesto energetico, caratterizzato da un’abbondanza di vari combustibili e tecnologie, inclusi un surplus di petrolio e gas naturale liquefatto e un aumento considerevole della capacità produttiva del fotovoltaico e delle batterie.
Il rapporto rileva inoltre che le fonti energetiche a basse emissioni sono destinate a generare più della metà dell’elettricità mondiale entro il 2030 e che – entro quella data – la domanda di carbone, petrolio e gas raggiungerà il picco.
L’IEA ricorda anche che il mondo, purtroppo, procede a due velocità e che la mancanza di accesso all’energia rimane la disuguaglianza più significativa del sistema energetico odierno. 750 milioni di persone – concentrati soprattutto nell’Africa subsahariana – non hanno accesso all’elettricità e oltre 2 miliardi di persone non hanno combustibili puliti per cucinare.