La COP30, la Conferenza delle Nazioni Unite sul Clima, in programma dal 10 al 21 novembre 2025 a Belém, Brasile, rappresenterà un nuovo spartiacque nelle dinamiche energetiche globali. Sarà un’arena di scontro tra Stati Uniti e Cina, oppure fungerà da leva per un riavvicinamento tra le due superpotenze?
Geopolitica ed energia: il 2025 come anno cruciale
Il 2025 potrebbe segnare una svolta negli equilibri geopolitici mondiali, delineando un nuovo ordine, soprattutto in ambito energetico. La COP30, sotto la guida del governo di Luiz Inácio Lula da Silva, potrebbe sfruttare il cambiamento climatico come terreno comune per rafforzare la cooperazione globale, ridefinendo il quadro strategico delle relazioni internazionali.
Seguendo il trend delle edizioni precedenti, la Conferenza sarà una vetrina per le economie emergenti e per il blocco dei BRICS, che ora include Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica, Iran, Egitto, Etiopia ed Emirati Arabi Uniti. Questi Paesi rappresentano circa la metà della popolazione mondiale e il 35% del PIL globale (dati ISPI). Spesso schierati su posizioni anti-occidentali, potrebbero rendere il confronto sul cambiamento climatico ancora più teso, soprattutto nel rapporto con gli Stati Uniti.
Il Brasile e la COP30: un ruolo strategico
Secondo un’analisi dello I.A.R.I., ospitando la COP30 a Belém, il Brasile ha l’opportunità di rafforzare la propria leadership internazionale su temi cruciali come la lotta alla deforestazione e la riduzione delle emissioni di CO₂. Il governo brasiliano ha più volte sottolineato il proprio impegno nella tutela delle risorse naturali, e l’evento rappresenta un’occasione per consolidare la propria influenza all’interno dei BRICS, dove rischia di essere marginalizzato dalla predominanza di Cina e Russia.
In un contesto in cui cresce l’attenzione su nucleare e gas naturale, il Brasile potrebbe giocare un ruolo chiave per ottenere accordi su incentivi e finanziamenti per le energie rinnovabili. Tuttavia, il Paese si trova in una posizione delicata: storicamente nella sfera d’influenza degli Stati Uniti, potrebbe incontrare difficoltà nel bilanciare la propria neutralità diplomatica, evitando di rimanere intrappolato nella guerra commerciale tra USA e Cina.
L’Italia alla COP30: il padiglione Italiano tra innovazione e sostenibilità
Anche l’Italia si prepara a partecipare attivamente alla COP30 con un Padiglione nazionale, suddiviso in due aree tematiche:
- “Made for Our Future”, dedicato all’innovazione e alla transizione ecologica.
- “AquaPraça”, focalizzato sulle risorse idriche e la sostenibilità ambientale.
Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale hanno lanciato una Manifestazione di Interesse per coinvolgere aziende private impegnate nella sostenibilità. Le imprese interessate potranno candidarsi entro il 18 aprile 2025 per contribuire al progetto e rafforzare la presenza italiana in un contesto internazionale strategico.