Kristi Noem, governatrice del South Dakota, è stata recentemente nominata da Donald Trump per dirigere il Dipartimento della Sicurezza Interna (DHS), incarico che include la gestione della FEMA (Federal Emergency Management Agency), l’agenzia che coordina gli aiuti in caso di calamità naturali. Ma la sua nomina non è passata inosservata, in quanto la Noem è tristemente conosciuta per il suo scetticismo riguardo al cambiamento climatico e per la pessima gestione di disastri naturali locali.
Alla guida del Dipartimento della Sicurezza interna
È tristemente nota per aver ucciso a sangue freddo il suo cane, ma tra le prerogative di Kristi Noem, nominata da Trump (ma non ancora confermata dal Senato) a capo del Dipartimento per la Sicurezza Interna (DHS), vi è anche quella di essere una convinta negazionista del cambiamento climatico.
..e dell’Agenzia per le calamità
Attualmente governatrice del South Dakota, la Noem, sarà quindi alla guida del Dipartimento responsabile della FEMA (Federal Emergency Management Agency), l’Agenzia federale che gestisce i fondi da veicolare in caso di calamità, in un momento storico in cui i danni dovuti agli eventi climatici estremi sono sotto gli occhi di tutti. Di tutti tranne quelli della Noem, appunto. Mossa dallo scetticismo sul cambiamento climatico, la Governatrice è finita più volte sotto i riflettori per aver rifiutato fondi federali per affrontare l’inquinamento climatico. La posizione dell’esponente repubblicana riguardo ai temi del surriscaldamento terrestre, appare quindi in netto contrasto con quello dell’attuale segretario del DHS Alejandro Mayorkas e dell’amministratore della FEMA Deanne Criswell, entrambi ancora in servizio sotto la presidenza Biden.
Passato e presente da negazionista
In particolare, la repubblicana, è uno dei cinque governatori USA che hanno rifiutato di accettare le sovvenzioni di pianificazione EPA che l’amministrazione Biden ha messo a disposizione dei singoli Stati per la transizione energetica. Si è contraddistinta, inoltre, per aver rinunciato a un nuovo programma da 4 miliardi di dollari del Dipartimento dell’Energia per distribuire sconti su elettrodomestici ad alta efficienza energetica ed effettuare opere di riqualificazione domestica. In quest’ultimo caso, la quota del South Dakota era di 69 milioni di dollari, uno degli importi pro capite più elevati destinati dall’Unione federale. La Noem è stata poi criticata per la gestione di disastri naturali locali, come le alluvioni che hanno afflitto il sud-est del Paese, e per non aver attivato la Guardia Nazionale mentre si trovava fuori Stato per un evento politico.
Le risposte della Noem agli attacchi politici ricevuti sono state sempre piuttosto blande, concentrate soprattutto sul fatto che accettare sussidi dal Governo federale avrebbe comportato troppi vincoli per lo Stato.
La conferma del Senato
La scelta di bypassare l’approvazione del Senato per le nomine della nuova governance può essere considerata già un primo “sgambetto” alla democrazia americana ad opera del nuovo Presidente. Se effettivamente Kristi Noem venisse confermata ottavo segretario del Dipartimento della Sicurezza Interna, con priorità sui temi dell’emergenza climatica, la sfida del tycoon andrebbe ben oltre le mere conseguenze politiche.