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California, dal 2026 le aziende dovranno rendicontare consumi energetici ed emissioni di CO2

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Il prossimo 14 ottobre il Governatore Gavin Newsom firmerà il California Climate Corporate Data Accountability Act, la legge più avanzata degli Stati Uniti in termini di sostenibilità ambientale delle aziende. Da questo momento in poi, l’impronta di carbonio diventerà un indicatore fondamentale della qualità delle prestazioni di un’impresa.

Il primo Stato americano ad applicare una legislazione avanzata in termini di sostenibilità ambientale delle aziende

Lo Stato della California è da sempre considerato il più progressista del Nord America, soprattutto in termini di leggi. Secondo la California Climate Corporate Data Accountability Act, a partire dal 2026 tutte le imprese di grandi dimensioni dovranno rendicontare allo Stato i propri consumi energetici e le emissioni di gas serra per l’anno precedente.

La legge potrebbe riguardare almeno 4.500 grandi aziende con oltre 1 miliardo di dollari di fatturato annuo che hanno sede ed operano nel territorio della California.

Il Governatore Gavin Newsom ha reso noto che prenderà in considerazione le richieste di modifica di alcune parti del provvedimento, ma che alla fine la legge sarà approvata. La firma è attesa per il 14 ottobre prossimo.

Non solo, a partire dal 2027 le organizzazioni dovranno rendicontare anche le emissioni di gas serra generate lungo tutta la catena di approvvigionamento, con l’aggiunto delle emissioni “Scope 3”, cioè l’inquinamento prodotto da attività indirette a monte e a valle dell’attività di un’azienda (per capirci, le emissioni dovute ai fornitori e ai clienti).

Un passaggio dovuto, sia per il piano americano di decarbonizzazione da realizzare entro la metà del secolo, sia per gli standard europei in chiave di sostenibilità ambientale. Molte di queste imprese esportano nei mercati dell’Unione europea.

Ma anche la Sec, la Securities and Exchange Commission, l’ente federale statunitense preposto alla vigilanza delle borse valori, vuole avere sul proprio tavolo la rendicontazione delle emissioni inquinanti di ogni organizzazione.

Insomma, la California sarà il primo Stato americano ad approntare una legislazione estesa per obbligare le imprese a rendere noto il proprio carbon footprint.

Quando si consuma e si inquina diventerà un KPI

Taylor Francis, co-fondatore di Watershed, azienda che ha sviluppato un software dedicato proprio alla cosiddetta contabilità del carbonio, ha spiegato: “Con questa nuova legge e gli standard di sostenibilità ambientale sempre più elevate, per le imprese i numeri relativi al carbonio rappresentano ormai un indicatore essenziale di prestazione, cioè valori misurabili che dimostrano l’efficacia con cui un’azienda sta raggiungendo i propri obiettivi strategici”.

Onde evitare il moltiplicarsi del lavoro a cui le aziende sono e saranno sempre più chiamate a fare per rendicontare le proprie emissioni, è stato sviluppato un protocollo standard unico (Greenhouse gas protocol) per rendere omogenee le informazioni, dal quale si estrapolano tutti i dati richiesti a seconda dell’ente.

La legge della California, tuttavia, andrebbe oltre le normative proposte dalla Sec, perché si andrebbe ad applicare sia alle aziende pubbliche che a quelle private (la Sec prevede di regolamentare solo le aziende pubbliche) e sarebbero incluse anche le emissioni Scope 3 (altra cosa che la Sec non fa).

Va ricordato che per molte aziende, le emissioni di CO2 derivate dalla supply chain può arrivare a costituire oltre il 90% dell’intera impronta di carbonio.

Le norme dell’Unione europea, d’altro canto, prevedono requisiti aggiuntivi, tra cui: chiedere alle aziende di fornire piani di transizione per raggiungere lo zero netto e riferire su altre questioni di sostenibilità come la produzione di rifiuti, il consumo di acqua e suolo e gli effetti sulla biodiversità.

Giornalista

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