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ASEAN, la domanda di energia supererà quella Ue entro il 2050

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Eolico, solare e geotermico soddisferanno oltre un terzo della crescita della domanda di energia entro il 2035, secondo l’Agenzia Internazionale per l’Energia. La Regione deve spendere di più per la transizione energetica.

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La situazione energetica dell’ASEAN

Rappresenta un grande balzo in avanti delle economie del sud est asiatico il report IEA “Il ruolo del Sud-est asiatico nel sistema energetico globale è destinato a crescere fortemente nel prossimo decennio”. Il primo dato che emerge indica infatti che la domanda di energia del sud-est asiatico supererà quella dell’Unione europea entro il 2050.

La crescita è guidata dal settore elettrico. La proiezione di crescita della domanda di energia nel sud-est asiatico è del 4% annuo, si legge nel resoconto dell’Agenzia. Tale consumo di energia è dovuto in maniera significativa al maggiore utilizzo dell’aria condizionata, usata per ondate di calore più frequenti.

Entro il 2035, inoltre, oltre un terzo della crescita della domanda sarà soddisfatta da fonti di energia pulita quali eolico, solare, bioenergia e geotermico.
Considerando anche l’attuale panorama politico della Regione, il sud-est asiatico potrebbe rappresentare un quarto della crescita della domanda di energia globale entro il 2030, seconda solo all’India.

Investire in transizione

“Il Sud-est asiatico è una delle regioni economicamente più dinamiche del mondo e dovrebbe rappresentare un quarto della crescita della domanda globale di energia nel prossimo decennio, con l’espansione della sua popolazione, prosperità e industrie”, sottolinea il direttore esecutivo dell’IEA Fatih Birol.

Il Sud-est asiatico, l’ASEAN, ha fatto progressi significativi su temi quali: l’accesso all’energia, la cucina pulita e la produzione di energia pulita, ma deve compiere un passaggio successivo e garantire un’espansione delle tecnologie per l’energia pulita in loco, staccandosi dalle importazioni di combustibili fossili.

I paesi della regione hanno un mix diversificato di fonti energetiche, tra cui fonti rinnovabili altamente competitive. “Le tecnologie per l’energia pulita non si stanno espandendo abbastanza rapidamente e la continua forte dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili sta lasciando i Paesi altamente esposti a rischi futuri”, ha affermato Birol.

Ridurre le emissioni

Nonostante l’aumento dell’energia rinnovabile, le emissioni di CO2 legate all’energia della regione sono destinate ad aumentare del 35% entro il 2050, sottolinea l’IEA.

Per cambiare la situazione, è necessario un forte impulso, così da allinearsi ai risultati della conferenza sui cambiamenti climatici COP28 e raggiungere gli obiettivi nazionali stabiliti nell’area: dimezzare le emissioni odierne entro il 2050. I dieci membri dell’Associazione delle nazioni del sud-est asiatico sono tra quelli in più rapida crescita al mondo, e otto di loro hanno obiettivi di emissioni nette pari a zero.

L’attuale livello di investimento dovrà essere quintuplicato al 2035 (190 miliardi di dollari) per provare a raggiungere gli obiettivi energetici e climatici annunciati, si legge nel report.
“L’accesso ai finanziamenti e agli investimenti per le economie in rapida crescita della regione svolgerà un ruolo fondamentale nel rafforzare la loro sicurezza energetica e nel raggiungere i loro obiettivi di riduzione delle emissioni”, ha sottolineato Birol.

La Regione oggi attrae solo il 2% degli investimenti mondiali in energia pulita nonostante rappresenti il ​​6% del PIL globale, il 5% della domanda energetica globale e ospiti il ​​9% della popolazione mondiale, secondo l’IEA.

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