Roma, 08/09/2024 Notizie e approfondimenti sui temi dell’Energia in Italia, in Europa e nel mondo.

Transizione 5.0. Urso: “Contratti di sviluppo, 2,5 miliardi per chi realizza in Italia tecnologia per l’efficienza energetica”

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Decreto attuativo a giorni. “Il portale è già pronto, manterremo l’impegno di usare in pieno la misura nella secondo parte del 2024 e in tutto il 2025”, ha dichiarato il ministro delle Imprese e del made in Italy all’evento “Transizione 5.0: istruzioni per l’uso”. Gli incentivi previsti accresceranno il livello di competitività, soprattutto nell’uso di tecnologie digitali e green.

In arrivo il decreto attuativo “Transizione 5.0”

Il Piano nazionale ripresa e resilienza, ormai noto in Italia con l’acronimo Pnrr, continua a tenere alto l’impegno del Governo su una serie di temi considerati strategici, tra cui la penetrazione dell’innovazione tecnologica tra le imprese e nell’industria, con il paradigma “Transizione 5.0”.

Si tratta della Missione 7 – RepowerEU, Investimento 15, con l’obiettivo di sostenere la transizione dei processi di produzione verso un modello efficiente sotto il profilo energetico, sostenibile e basato sulle energie rinnovabili.

È atteso un risparmio di 0,4 Mtep nel consumo di energia finale nel periodo 2024-2026.

La misura, inoltre, consiste in un regime di crediti d’imposta e riguarda le spese di cui chiedere il rimborso nel periodo compreso tra il 1º gennaio 2025 e il 31 agosto 2026.

Sul tema si è tenuto stamattina un evento del Sole 24 Ore dal titolo “Transizione 5.0: istruzioni per l’uso”, con gli interventi di Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del made in Italy, Fabio Tamburini, Direttore Il Sole 24 Ore, Andrea Prete, Presidente Unioncamere, Marco Calabrò, Capo Segreteria Tecnica del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Antonio Romeo, Coordinatore rete nazionale Punti Impresa Digitale (PID) Camere di Commercio.

Urso: “Provvedimento trasmesso alla Corte dei conti e in pochi giorni sarà pienamente operativo

Un incontro anticipatorio rispetto al decreto attuativo “Transizione 5.0 che è in via di pubblicazione e che il ministro Adolfo Urso ha già definito “architrave della nostra politica industriale”, perché consentirà alle nostre imprese “di innovarsi per vincere la sfida della duplice transizione digitale e green, nei due anni decisivi 2024/2025, in cui si ridisegnano gli assetti geoeconomici”.

Oltre agli investimenti in beni strumentali, ha precisato Urso, “la misura è orientata anche alla formazione dei lavoratori, perché le competenze sono il fattore che fa la differenza soprattutto per il nostro Made in Italy”.

Il provvedimento Transizione 5.0 col concorso di tutti i dicasteri in particolare di Pichetto Fratin, Giorgetti e il concorso della Ragioneria dello Stato è stato trasmesso alla Corte dei conti e in pochi giorni sarà pienamente operativo”, ha detto il ministro delle Imprese e del made in Italy.

Il portale – ha aggiunto Urso – è già pronto e manterremo l’impegno di usare la misura nella seconda parte dell’anno e poi nel 2025 per affrontare la transizione digitale e green“.

Saremo Paese leader nelle tecnologie green?

Il ministro ha poi affermato che è giunto il momento per noi di diventare punto di riferimento, almeno in Europa, del settore delle nuove tecnologie dedicate a energia pulita e ambiente: “L’Italia deve diventare Paese leader nelle tecnologie green“.

Siamo in ritardo, su questo lato dell’innovazione, non si trasforma un Paese con delle semplici affermazioni, pur se provenienti da un importante dicastero, ma è certo che ci si deve comunque muovere. Utilizzando la saggezza popolare, non perchè “meglio tardi che mai“, piuttosto per ricordarci che “chi si ferma è perduto“.

Riguardo al delicato tema dell’automotive, su cui spesso Urso si sofferma, il suggerimento è quello di un ritorno della produzione in Italia, sul modello di quanto sta accadendo negli Stati Uniti da alcuni anni, a partire da Donald Trump e poi con Joe Biden.

“Sono andato in Cina e nei prossimi giorni ci sarà la visita della Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni – ha sottolineato il ministro – per fissare importanti accordi commerciali. Il punto è chiaro, vogliamo incentivare la produzione e non l’assemblaggio, per non finire schiacciati dalla tenaglia di Cina e Stati Uniti”.

Trasformare l’Italia da Paese consumatore a polo produttivo di tecnologie green & digital

Un piano che darà spinta decisiva alla competitività delle imprese italiane, favorendo anche l’aumento dell’occupazione nei settori tecnologici”, ha proseguito Urso, sottolineando che “gli incentivi previsti accresceranno questo livello di competitività, soprattutto nell’uso di tecnologie digitali e green”.

L’obiettivo di massima è quindi “trasformare l’Italia da Paese consumatore e polo produttivo di queste tecnologie”, ha detto il ministro, secondo cui “al piano Transizione 5.0 si aggiunge anche un altro aspetto che abbiamo rinegoziato sempre in ambito Pnrr, ovvero i contratti di sviluppo per l’industria Net Zero, 2,5 miliardi per chi realizza nel nostro paese tecnologia e prodotti ai fini dell’efficientamento energetico”.

Come già spiegato in un webinar di Confindustria di lunedì scorso: “con il portale dedicato, il Piano consentirà a ciascuna impresa di prenotarne l’utilizzo e si ricorda che la misura può disporre di quasi 13 miliardi di euro nel 2024 e 2025”.

Transizione 5.0, risorse complessive per 13 miliardi di euro circa

Questo piano è il primo e l’unico in Europa che mette insieme in un’unica misura le due transizioni, quella digitale e quella energetica – ha spiegato il ministro – la transizione digitale con l’evoluzione di Industria 4.0, la transizione energetica con l’efficientamento e la riduzione dei consumi, e nel contempo con l’utilizzo della tecnologia green. Diversamente da Industria 4.0, questo piano prevede che tutte le imprese, di qualunque dimensione e di qualunque settore, possano utilizzarlo, e che più del 10% delle risorse possano essere impiegate per la formazione dei lavoratori alle nuove competenze”.

Per quanto riguarda la dotazione finanziaria del piano”, ha spiegato il ministro all’evento di lunedì, “nella legge di bilancio del dicembre scorso sono state allocate le risorse nazionali di Industria 4.0, 6,4 miliardi di euro, e con la nuova programmazione in Europa del Pnrr abbiamo potuto ricavare per Transizione 5.0 6,3 miliardi di euro“.

Giornalista

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