Nel nuovo TIAD – ‘Testo integrato autoconsumo diffuso’ rientrano tutti i sistemi per l’autoconsumo diffuso: gruppi di autoconsumatori che agiscono collettivamente in edifici e condomini, comunità energetiche e autoconsumatori individuali su rete pubblica.
La strada dell’autoconsumo
L’Italia ha la necessità di accelerare sulla strada delle fonti energetiche rinnovabili, di aumentare il numero degli impianti attivi e delle nuove installazioni per garantirsi un incremento di capacità tale da poter raggiungere tutti i traguardi intermedi e gli obiettivi di decarbonizzazione che si è posta, anche come membro dell’Unione europea, da qui al 2050.
Rinnovabili come possibilità concreta e accettabile di aumentare la nostra autonomia energetica, tagliando così ogni ponte con fornitori esteri di combustibili fossili e garantendo a famiglie e imprese un costo dell’energia elettrica più sostenibile a livello economico e più equo.
Ecco perché è di particolare importanza il testo unico che regola le modalità per valorizzare l’autoconsumo diffuso, con indicazioni chiare e semplificazioni procedurali, pubblicato dall’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera).
Il nuovo Testo Arera per l’autoconsumo diffuso
Nel nuovo TIAD – ‘Testo integrato autoconsumo diffuso’ rientrano tutti i sistemi per l’autoconsumo diffuso: gruppi di autoconsumatori che agiscono collettivamente in edifici e condomini, comunità energetiche e autoconsumatori individuali su rete pubblica.
Il nuovo testo sarà applicato a partire dal 1° marzo 2023.
Il provvedimento offre quindi un quadro di regole più completo, che contribuirà a rispondere alle sfide della transizione energetica, tramite la più rapida diffusione degli impianti alimentati dalle fonti rinnovabili.
Realizzandoli in contesti di autoconsumo, essi sicuramente contribuiranno alla riduzione della spesa energetica dei clienti finali.
Accelerare sulla strada degli obiettivi di decarbonizzazione al 2030
A proposito di Europa, l’Italia, per centrare gli obiettivi del pacchetto “Fit for 55”, dovrà installare 70 GW di nuova capacità rinnovabile entro la fine del 2030, a cui aggiungere 95 GWh di accumulo, di cui 71 GWh da impianti di grandi dimensioni.
Entro la fine del decennio i Paesi europei dovranno tagliare del 55% le emissioni di gas serra e raggiungere una quota di fonti rinnovabili del 40% sui consumi finali (forse 45% se la spunterà la Commissione europea nel confronto con il Consiglio).
Su queste basi, si legge nel “Documento di Descrizione degli Scenari” redatto congiuntamente da Snam e Terna, entro la fine del 2030 l’Italia dovrà veder installata una capacità totale di rinnovabili pari a 102 GW tra solare (si valuta un 70% del totale) ed eolico.