Il Ministero dell’Economia ha pubblicato il testo del Documento di Economia e Finanza approvato in Consiglio dei Ministri. Il documento programmatico mette in luce gli obiettivi energetici su cui puntare, evidenziando i ritardi dell’Italia, in particolare nei settori della mobilità sostenibile, la riqualificazione energetica degli edifici e dell’autoconsumo di energia rinnovabile.
La Relazione del Ministero dell’Ambiente
Rinnovabili, mobilità sostenibile, ma anche efficientamento energetico degli edifici e comunità energetiche al centro della relazione del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica allegata al nuovo Def, il Documento di programmazione finanziaria redatto dal Governo e presto al vaglio del Parlamento e delle Istituzioni Europee. Nelle 38 pagine di testo relative allo stato di attuazione degli impegni italiani per la riduzione delle emissioni dei gas ad effetto serra, vengono presi in considerazione i progressi fatti dal Bel Paese in ambito energetico (dal 2005 ad oggi), gli obiettivi di decarbonizzazione raggiunti e quelli ancora lontani, fissati al 2030 dal pacchetto europeo “Fit for 55”.
Lo scenario alla luce di PNIEC e PNRR
La relazione, riferendosi alle proposte legislative comunitarie che hanno lo scopo di ridurre le emissioni di gas serra del -55% netto entro il 2030, e al conseguente Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) di cui si è dotato il Paese per il raggiungimento di tali obiettivi, propone una fotografia dettagliata dello scenario di riferimento (costruito sulle misure vigenti). Nel quadro generale viene presa in considerazione anche la mutata situazione economica in seguito all’adozione delle misure previste nel PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Mancati obiettivi nell’abbattimento delle emissioni
Con 332,8 (MtCO2eq) di emissioni di gas a effetto serra nel 2021, si prevede che nel 2030 l’Italia raggiunga la soglia dei 269,4 milioni di tonnellate di anidride carbonica equivalente.
Pur avvicinandosi all’attuale obiettivo PNIEC di riduzione del -33% al 2030, rispetto ai livelli del 2005, i dati evidenziano come sia necessario adottare politiche e misure aggiuntive, in particolare nei settori civile e dei trasporti.
Le misure attualmente vigenti appaiono, invece, molto più efficaci in termini di incremento di rinnovabili nel mix di generazione elettrica, sebbene anche qui, l’impatto della sola generazione e non anche dei consumi determinerebbe vantaggi contenuti.
Al fine di conseguire gli obiettivi fissati dal PNIEC sarà dunque fondamentale incrementare gli sforzi, sia nel settore trasporti, riducendo la domanda di mobilità privata e favorendo lo switch modale di persone e merci (da gomma a ferro e nave), sia nel settore civile, promuovendo la riduzione del fabbisogno energetico negli edifici e l’incremento dell’utilizzo di tecnologie a basse emissioni (Come già previsto dalla Strategia per la Riqualificazione Energetica del Parco Immobiliare Nazionale (STREPIN) pubblicata nel 2021.
Rinnovabili
Nel settore delle energie rinnovabili, secondo le informazioni contenute nel documento programmatico, gli interventi finanziati e gli effetti attesi dalle riforme porteranno incrementi significativi per la produzione fotovoltaica ed eolica, nonché per la produzione di biometano (2,3 miliardi di metri cubi all’anno). In particolare, un aumento di generazione eolica e fotovoltaica si tradurrebbe in una riduzione evidente delle emissioni prodotte dal settore delle industrie energetiche, quantificabile in oltre 15 MtCO2eq al 2030 rispetto ai livelli del 2021.
Trasporti: flotte a emissioni zero e infrastrutture di ricarica
Per quanto riguarda il settore dei trasporti, sono stati presi in considerazione gli investimenti relativi alla mobilità sostenibile, al rinnovo delle flotte di autobus e treni con veicoli ad emissioni zero e al potenziamento della rete di infrastruttura di ricarica elettrica.
Al 2026 la maggior parte delle misure si concentra nella ciclo-pedonalità e nel trasporto ferroviario, con incrementi in termini di chilometri di piste ciclabili e di infrastruttura ferroviaria.Tuttavia, al 2026, l’effetto delle misure del PNRR si traduce in un modesto aumento sia della domanda di trasporto ferroviario che di quella ciclopedonale, con una conseguente riduzione della mobilità privata, pari a circa il 5%.
In assenza di ulteriori misure, l’insieme delle politiche vigenti non sarebbe ancora sufficiente a garantire adeguati livelli di intermodalità.
Il PNRR prevede anche l’installazione di 21.35528 nuove infrastrutture di ricarica al 2026. Un numero importante, se confrontato con le attuali dotazioni di infrastrutture di ricarica e l’attuale numero di auto elettriche in circolazione.
Treni a idrogeno
Per quanto riguarda il rinnovo della flotta di mezzi di trasporto pubblici, le misure convergono nell’entrata in servizio entro il 2026 di circa 3.000 autobus ad emissioni zero e di 150 treni alimentati a idrogeno in sostituzione di quelli alimentati a gasolio con effetti piuttosto contenuti in termini di riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra.
Efficientamento degli edifici
Sull’efficientamento degli edifici, sia nel settore residenziale che nel settore terziario, l’attenzione del Ministro Gilberto Pichetto Fratin è tutta per il Superbonus 110%, attualmente in fase di rimodulazione. Per completezza di valutazione, nello scenario sono contenuti anche gli effetti delle misure relative alla riqualificazione di cinema, teatri, musei, scuole e degli edifici afferenti al Ministero della Giustizia.
L’effetto dell’insieme di queste misure può essere quantificato in una riduzione di circa l’ 1% delle emissioni del settore. Un trend che non risulta essere ancora sufficiente al raggiungimento degli obiettivi previsti dal PNIEC per il 2030 in materia di emissioni.