Rinnovabili, tipologie di impianto, contratti, ma anche strategie di risparmio energetico ed efficientamento. La consultazione aperta dal MASE sul PNIEC, il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima, in vista dell’aggiornamento da presentare alla Commissione Europea, entro e non oltre il 30 giugno, contempla diversi argomenti. Il questionario è rivolto a tutti gli attori, pubblici e privati, che con il proprio orientamento potrebbe influenzare il nuovo approccio green dell’Italia.
La consultazione sul PNIEC
Quali sono le strategie più efficaci per decarbonizzare i consumi elettrici in ambito residenziale e terziario? Meglio le rinnovabili o le strategie di risparmio ed efficientamento? Favorire la diffusione degli impianti rinnovabili attraverso l’integrazione nelle reti o la distribuzione sugli edifici? E gli strumenti più efficaci in termini di prestazioni? Contratto a lungo termine tra operatori privati o procedure competitive di accesso ai contratti?
Sono queste alcune delle domande poste a cittadini privati, associazioni, stakeholders e istituzioni, nella consultazione sul Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC), elaborata dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e pubblicata sul sito del Gestore Servizi Energetici (GSE).
Quesiti a risposta multipla da compilare entro il 26 maggio
I quesiti a risposta multipla, a cui è possibile rispondere online entro il prossimo 26 maggio, hanno lo scopo di testare l’opinione pubblica in merito ad argomenti riguardanti il processo di decarbonizzazione e la lotta al cambiamento climatico ai fini dell’aggiornamento (ormai preannunciato da mesi) del PNIEC. In linea con la normativa europea infatti, l’invio della bozza di Piano “perfezionata” con gli orientamenti emersi nel questionario, non può oltrepassare la soglia del 30 giugno prossimo. Sarà, dunque, compito della Commissione Europea valutare gli aggiornamenti effettuati dal governo in base alle priorità individuate negli ultimi mesi. Tra le principali modifiche che dovrebbero emergere dall’ultima versione, ci sono quelle riguardanti la posizione del Paese rispetto al gas. Resta infatti l’intenzione di trasformare l’Italia in hub energetico dell’Europa, obiettivo che implica il rafforzamento delle infrastrutture volte alla produzione del combustibile fossile.
Il PNIEC
Il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima è lo strumento che ha lo scopo di abbandonare progressivamente il sistema economico legato ai combustibili fossili, lasciando spazio a un nuovo approccio green, nei tempi e nelle quantità definite dalla scienza.
Si tratta di un documento programmatico che dovrebbe determinare, per gli anni a venire, il grado di sicurezza energetica e climatica dell’Italia, nonché i livelli di accesso all’energia a prezzi equi, di competitività del sistema produttivo, di riqualificazione del lavoro e di rilancio dell’occupazione per il Paese. Una trasformazione che secondo la Comunità Europea necessita del coinvolgimento di tutti gli attori della società.
L’Italia è in ritardo
Già a Marzo il Governo avrebbe dovuto presentare alla Commissione un progress report, un rapporto sullo stato dell’arte del nuovo PNIEC, tuttavia i dati erano parziali e incompleti a dimostrazione del fatto che nessuno ci aveva lavorato seriamente nei mesi precedenti.