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Energia, l’Italia al G20: retorica o azioni concrete?

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Il Ministro dell’Ambiente italiano, Gilberto Pichetto, a Washington per il G20 ha ribadito l’impegno dell’Italia per il clima con obiettivi ambiziosi, come la triplicazione della capacità di energia rinnovabile e l’abbandono del carbone. Tuttavia, emergono dubbi sulla reale capacità dell’Italia di trasformare la retorica in azioni concrete.

Task Force G20

A pochi giorni dall’avvio della Cop29 in Azerbaijan, i Ministri degli Esteri, dell’Ambiente, delle Finanze e i Governatori delle Banche centrali si sono incontrati a Washington nella “Task Force G20 per la mobilitazione globale contro il cambiamento climatico”. Si tratta di un’iniziativa chiave, promossa dalla Presidenza brasiliana a margine delle riunioni annuali del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale, allo scopo di affrontare temi centrali per la transizione energetica, come la questione di triplicare la quantità di energia rinnovabile entro il 2030

Obiettivi di facciata o azioni concrete?

Anche stavolta c’è da chiedersi se alla promessa di un impegno pubblico a supportare determinati obiettivi seguano poi una reale volontà politica e azioni concrete. Nel caso specifico dell’Italia, più che altro, emergono dubbi sull’effettiva capacità del Paese a raggiungere gli ambiziosi obiettivi fissati dalla Comunità internazionale.

Durante l’incontro, il Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin ha dichiarato che l’Italia sostiene l’azione della Task Force per triplicare la capacità di energia rinnovabile, raddoppiare l’efficienza energetica e abbandonare gradualmente il carbone per la produzione di energia elettrica. Lo scopo è anche dare un segnale forte ai Paesi economicamente meno avanzati, più inclini a prorogare l’impiego dei combustibili fossili. Inoltre, il Ministro ha ribadito il sostegno all’iniziativa per la promozione dei “Contributi Determinati a livello nazionale”, i cosiddetti NDC per il clima, e di “piattaforme nazionali che traducono le politiche di mitigazione e adattamento in piani di investimento pubblici e privati”. 

Necessari più investimenti

Non ci vuole molto a comprendere che, affinché queste belle parole non restino un esercizio di retorica, sia necessario investire molto più in energia rinnovabile di quanto fatto finora. Che l’Italia arranchi sotto questo aspetto ce lo dice, peraltro, il tentativo ardimentoso di dar vita a un testo unico in grado di semplificare gli iter autorizzativi per le FER. La realtà attuale del Paese mostra burocrazia lenta e investimenti inadeguati, e il Governo non accenna a modificare questo approccio. Ad esempio, in occasione della conferenza organizzata presso il World Energy Council e l’Atlantic Council, Pichetto ha parlato dei “risultati” della Presidenza italiana del G7 e delle politiche energetiche nazionali, ma non dei prossimi passi per mobilitare i fondi necessari.

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