Domani il Ministro Gilberto Pichetto Fratin risponderà davanti all’ VIII Commissione in Senato di una delle questioni più “scottanti” in Italia dal punto di vista energetico. Parliamo dell’efficienza in termini di impatto ambientale e sanitario, di biocarburanti ed e-fuels. Oltre che per la posizione assunta sul Gas, infatti, l’Italia rischia di restare isolata dal contesto europeo ed internazionale anche nel settore dei trasporti.
La centralità del gas
Mentre il viceministro all’Ambiente e Sicurezza Energetica Vannia Gava, unico rappresentante europeo presente in questi giorni al Forum di Algeri dei Paesi esportatori di Gas (GECF), ribadisce la centralità del gas come vettore energetico a basse emissioni (in direzione contraria rispetto ai principali programmi UE), domani il Ministro Gilberto Pichetto Fratin risponderà dell’efficienza, in termini di impatto ambientale, di biocarburanti e e-fuels.
Il question time sui biocarburanti
Portata in Aula dal Movimento 5 Stelle, la questione dell’ equivocità dei biocarburanti (ormai vecchia di un anno) sarà affrontata domani 5 marzo, dal titolare dell’Ambiente, che si legge nell’interrogazione posta dalla Commissione Ambiente, dovrà rispondere delle dichiarazioni rilasciate durante il vertice del G7 svoltosi lo scorso aprile a Sapporo, in Giappone. In quell’occasione Fratin aveva sottolineato che “i biocarburanti potranno sostituire benzina e diesel e mantenere viva l’industria dell’automobile italiana”.
Gli obiettivi del G7
Secondo i parlamentari pentastellati si tratta, invece, di affermazioni che di fatto contrastano con l’orientamento europeo al Net zero e la decarbonizzazione nel settore dei trasporti, e più nello specifico, con le dichiarazioni fatte a margine dell’evento. Inoltre, la strada perseguita dall’Italia, così come la posizione assunta sul gas, rischia di isolare lo stivale dal contesto internazionale. Nel comunicato del G7 viene, infatti, confermato l’impegno di raggiungere il 100 per cento di vendite di veicoli elettrici entro il 2035, insieme all’obiettivo delle emissioni zero entro il 2050. Target virtuosi che dai recenti studi effettuati, anche in base a quanto riportato dai numerosi paper di Environment & Transport sull’argomento, non sarà facile raggiungere in Italia.
L’assenza di una posizione netta per la mobilità
Lo scopo dell’interrogazione parlamentare di domani sarà dunque evidenziare l’assenza di una politica chiara in merito alla questione energetica ed ambientale nel settore mobilità, un approccio che per molti rischia di penalizzare sia l’ambiente (e la salute dei cittadini), sia la stessa industria automobilistica italiana. La filiera automotive del Bel Paese potrebbe restare isolata nel panorama internazionale, un contesto in cui la strada è tracciata in modo decisamente più netto.