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Materie prime, 22 siti estrattivi in Italia. Si cerca il litio nell’Italia centrale (per green tech e digitale)

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L’obiettivo del Governo e del MASE è di rilanciare il settore minerario italiano attraverso iter autorizzativi semplificati per i progetti strategici, con procedure non più lunghe di 18 mesi per le estrazioni e 10 mesi per il riciclo, ha spiegato il viceministro all’Ambiente e Sicurezza Energetica, Vannia Gava. I dati del GeMMA.

Materie prime critiche in Italia

Le materie prime critiche sono fondamentali per diverse industrie strategiche, dall’acciaio all’alluminio, dal centro all’elettronica, fino alle tecnologie per la transizione energetica e digitale. In Italia sono 76 le miniere ancora attive, ma solo in 22 si estraggono tali minerali chiave per la nostra industria.

Si tratta di minerali fondamentali per diverse attività economiche che rientrano nella lista delle materie prime critiche definita dall’Unione europea.

22 siti estrattivi

Nello specifico, secondo quanto riportato da Radiocor del Sole 24Ore, in 20 siti minerari si estrae feldspato, minerale essenziale per l’industria ceramica, e in due siti, nei comuni di Bracciano e Silius, la fluorite, che ha un largo uso nell’industria dell’acciaio, dell’alluminio, del vetro, dell’elettronica e della refrigerazione.

Una terza miniera di fluorite a Genna Tres Montis (Sud Sardegna) rientrerà in piena produzione al termine dei lavori di ristrutturazione e rappresenterà una delle più importanti d’Europa.

I dati sono stati diffusi dall‘ISPRA e presi dal database GeMMA (Geologico, Minerario, Museale e Ambientale), aggiornato nell’ambito del Pnrr e punto di partenza per l’elaborazione del programma minerario nazionale.

Semplificazioni autorizzative, Gava: “procedure non più lunghe di 18 mesi per le estrazioni e 10 mesi per il riciclo

L’obiettivo del Governo e del MASE è di rilanciare il settore minerario italiano attraverso iter autorizzativi semplificati per i progetti strategici, con procedure non più lunghe di 18 mesi per le estrazioni e 10 mesi per il riciclo”, ha dichiarato il viceministro all’Ambiente e Sicurezza Energetica, Vannia Gava, al convegno promosso dall’ISPRA dal titolo  “Materie prime critiche strategiche – Il ruolo di ISPRA alla luce del nuovo quadro normativo europeo per l’utilizzo sostenibile e circolare delle materie utili alla transizione ecologica e digitale”.

In questa direzione va il decreto-legge sulle materie prime critiche – ha aggiunto Gava – che sarà ulteriormente rafforzato in fase di conversione. Fondamentale il supporto dell’ISPRA al quale è stato affidato il compito di realizzare il piano minerario nazionale”.

Il litio

Riguardo al litio, materia prima centrale nella produzione di batterie, auto elettriche e numerosi altri ambiti produttivi e industriali legati alla transizione energetica e digitale, si stanno portando avanti attività di ricerca nell’Italia centrale.

A tal proposito, il litio è stato rilevato in quantitativi importanti nei fluidi geotermici tosco-laziali-campani. Sette i permessi di ricerca finora rilasciati dalla Regione Lazio.

Giornalista

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