Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, intervenendo nel dibattito sul futuro delle politiche energetiche italiane nel corso del convegno organizzato da Gea Withub, ha parlato di voler ribaltare il rapporto tra fonti fossili ed energie rinnovabili entro il 2035, continuando però sulla strada della rigassificazione. Ma le due cose sono compatibili?
Riforma del mercato energetico
“È necessario creare conoscenza, consapevolezza e sensibilità nei confronti dell’ambiente” queste le parole (gonfie di buoni propositi) rivolte alle nuove generazioni, del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica in occasione del convegno ‘L’energia per l’Italia e l’Ue: le fonti e le regole del mercato energetico’, organizzato da Gea Withub. Gilberto Pichetto Fratin, intervenendo nel dibattito sul futuro delle politiche energetiche italiane ed europee, ha ripercorso la strada compiuta dal Bel Paese in ambito energetico, sottolineando l’importanza dell’allineamento con la riforma del mercato di settore dell’Unione Europea. Tuttavia, è stato lo stesso responsabile del Dicastero ad affermare che la volontà di rigassificare il Paese resta un dato assodato, confermata già dalla riattivazione degli impianti di Piombino e Ravenna.
Elettrificazione e gas
Ricordando le prossime tappe del percorso intrapreso dall’UE con l’attuazione del Repower-Eu, il Titolare dell’Ambiente, ha precisato che l’Italia ha intenzione di continuare a diversificare le fonti, sebbene alcuni dettagli vadano ancora concordati. In merito agli interventi nel settore elettrico, il Ministro ha poi fatto riferimento all’importanza del gas, in uno Stato che ancora dipende al 50% dal combustibile fossile per la generazione di energia elettrica. Un dato allarmante e controverso, vista la direzione favorevole della Comunità Internazionale al rimpiazzo delle fonti fossili con le rinnovabili, proprio in funzione del processo di elettrificazione in atto.
Disaccoppiamento tra prezzo del gas e dell’energia
Pichetto ha, quindi, ribadito che il Governo non si sottrae all’obbligo di ribaltare il rapporto tra fossile ed energie alternative entro il 2035, e che il disaccoppiamento del prezzo del gas da quello dell’energia va fatto su un binario europeo. “Dobbiamo farlo non per mettere un tappo, ma per liberare le rinnovabili. Abbiamo cominciato a diversificare le fonti, con le pipeline e i rigassificatori” ha dichiarato.
Pronti per l’autunno
Durante il panel dedicato alla riduzione degli shock energetici su cittadini e imprese, il Ministro ha, infine, evidenziato il ruolo del “price cap”, messo contro la speculazione come fosse “una sospensione del titolo per eccesso di rialzo”. Rassicurante su ciò che l’Italia debba aspettarsi dalla stagione autunnale in fatto di approvvigionamento energetico, Fratin, tralasciando le fonti rinnovabili, ha parlato di stoccaggi pieni (riferendosi esclusivamente al gas) e di un sistema pronto ad affrontare nuovi scossoni.