Dal 16 febbraio è stata avviata la consultazione pubblica sul nuovo Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici.
Il Piano
Lo scorso dicembre è stato pubblicato il Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (PNACC), un documento strategico per aumentare la resilienza dei sistemi naturali, sociali ed economici e capire quali misure e comportamenti adottare. Con questo strumento si mira non solo a trovare delle azioni finalizzate a tali obiettivi, ma anche a ridurre al minimo i rischi climatici.
Il PNACC si articola in cinque sezioni: il quadro giuridico di riferimento; il quadro climatico nazionale; gli impatti dei cambiamenti climatici in Italia e le vulnerabilità settoriali; le misure e la governance dell’adattamento. La pubblicazione del Piano ha permesso l‘avviarsi di un iter che era atteso ed era fermo dal 2017.
Il documento è stato ieri sottoposto a consultazione pubblica, una fase che avrà una durata di 45 giorni, a partire dal 16 febbraio, e che è prevista dalla procedura di Valutazione ambientale strategica (Vas). Poi, dopo l’approvazione definitiva con decreto del ministro, l’Osservatorio nazionale dovrà garantire l’immediata operatività del Piano.
Sul portale del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica è stata pubblicata la proposta che implementa e aggiorna il PNACC del 2018, al fine di fornire delle linee guida per indirizzare le azioni di tutti, comprese amministrazioni e aziende, nella riduzione dei rischi connessi ai cambiamenti climatici.
Le considerazioni del ministro Fratin
“Aggiorniamo questo importante strumento di programmazione degli interventi sul territorio alla luce di quanto accaduto negli ultimi cinque anni con il ripetersi di eventi estremi e intensi e – ha dichiarato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin – con delle stagioni di siccità che stanno mettendo a dura prova i bacini idrici e le nostre coltivazioni. Oggi c’è anche un nuovo governo che ha delle idee chiare, un ampio mandato politico degli italiani e che, quindi, intende affrontare con determinazione criticità vecchie e nuove del nostro Paese”.
La crisi climatica
Rispetto al 2018, la crisi legata ai cambiamenti climatici sta peggiorando. Solo nell’ultimo anno è stata confermata una crescita degli eventi meteo estremi pari al +55% rispetto al 2021, mentre il 2022 è stato considerato l’anno più caldo mai registrato dal 1800.