Nel nostro Paese, secondo il nuovo Rapporto EY, sono state chiuse circa 1210 operazioni nel 2023, sostanzialmente in linea su base annua, per un controvalore pari a circa 59 miliardi di euro, un dato quest’ultimo che risulta in calo del -37% rispetto a quanto investito nel 2022. Per il nuovo anno cresce l’attesa ancora per gli ambiti Industrial & Chemicals, Life science, Energy & Utilities, ma anche Telecom.
Scarica il nuovo Report “EY M&A Barometer – Review 2023 e Preview 2024”
Fusioni e acquisizioni, come è andato il mercato italiano nel 2023?
Il nostro Paese continua ad attrarre investitori e nel 2023 sono state chiuse 1200 operazioni di fusioni e acquisizioni (mergers and acquisitions), in linea con quanto accaduto nell’anno precedente, secondo quanto riportato nel nuovo Report di EY dal titolo “EY M&A Barometer – Review 2023 e Preview 2024”.
Il valore di tutte le operazioni M&A sul territorio nazionale è stato pari a 59 miliardi di euro, in calo del 37% rispetto al 2022.
Le operazioni di M&A annunciate da parte di aziende italiane su target estere sono state 261, in linea con il periodo precedente, ovvero 264 operazioni. Tuttavia, il valore aggregato di queste acquisizioni, dove divulgato, risulta cresciuto del 21% anche per effetto di alcuni ‘megadeal’ con valore di acquisizione superiore a 1 miliardo di euro nei settori energia, servizi finanziari e farmaceutico.
Dato quest’ultimo frutto di un “contesto macroeconomico incerto, di uno scenario geopolitico instabile, di tensioni commerciali e della crescita dei tassi di interesse, elementi che hanno avuto un impatto rilevante sul mercato, portando a scelte di investimenti più prudenti e una dimensione media dei deal più contenuta”, ha commentato Marco Daviddi, Managing Partner Strategy and Transactions di EY in Italia.
Per quel che riguarda i megadeals, questi “hanno totalizzato investimenti di oltre 35,8 miliardo di euro nel 2023, è stata lievemente inferiore rispetto al 2022, passando da 15 a 11 operazioni, e anche il mid market ha subito un rallentamento, con un totale investito pari a circa 20 miliardi, in calo del 46% rispetto al 2022”., ha aggiunto Daviddi.
Andando a verificare settore per settore l’andamento del mercato M&A, invece, i settori di riferimento per incidenza del numero di operazioni sono Industrials & Chemicals (che passa dal 24 al 28%), Energy & Utilities (dall’8 al 10%), Business services (dal 9 al 10%) e Life sciences (dal 6 al 7%).
In lieve calo rispetto all’anno precedente – seppure in crescita in termini assoluti – i settori beni di consumo (13%), Technology (13%), infrastrutture e costruzioni (6%).
Uno sguardo sul 2024
Guardando al 2024 appena iniziato, lo studio evidenzia che se da un lato la liquidità presente nel sistema continua a essere elevata, prevedendo un eventuale rallentamento delle politiche restrittive delle banche centrali, e i consumatori, seppure attenti, esprimono una certa fiducia che si riflette nell’aumento generale dei consumi, rimangono i timori di nuove scosse sui mercati dettate dalle tensioni geopolitiche, che potrebbero favorire politiche commerciali restrittive.
Sono diversi i driver che potranno consolidare in futuro l’attività M&A in Italia, secondo Daviddi: “In un contesto mondiale sempre più frammentato e instabile, l’internazionalizzazione del tessuto produttivo italiano, sia in termini di mercati target che di organizzazione delle catene di fornitura, si concentrerà sui mercati di prossimità, in termini di nearshoring e friendshoring, così come i flussi di capitali che seguono logiche simili. La transizione energetica che è in atto, sostenuta dall’impegno sempre più rilevante delle aziende sui temi di sostenibilità, assieme alla trasformazione digitale in corso, quest’ultima accelerata dai processi di adozione di IA, continuerà a favorire l’attività di investimento in molti settori”.
Il mercato M&A nel nostro Paese vede permanere diverse criticità, tra cui la necessità di continuare a operare una veloce trasformazione dei modelli operativi e di business, all’insegna della revisione delle catene di fornitura, dei mercati target, dell’efficienza operativa e dello sviluppo tecnologico per effetto della trasformazione indotta dalla intelligenza artificiale (IA).
Il settore Energy & Utilities dovrebbe continuare a mantenere elevati livelli di attività di M&A anche grazie alla transizione energetica in corso. Anche nell’ambito Telecom si stima che la attrattività sul mercato italiano non diminuirà.