La relazione annuale 2023 del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (DIS) ha posto il focus sull’importanza delle materie prime nella transizione energetica. Particolare rilevanza, secondo l’Organo, avranno le cosiddette “terre rare”, che costituiscono tutt’oggi un input centrale nei processi di produzione degli impianti rinnovabili. Queste ultime avranno ruolo chiave nel mantenimento degli equilibri geopolitici e della sicurezza nazionale.
La Relazione annuale 2023
Alla domanda “quale sarà il ruolo delle materie prime nel panorama internazionale e, in particolare, nei mercati energetici?”, il DIS, Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, ha risposto in modo più che chiaro nella relazione annuale 2023: centrale. Le cosiddette terre rare, secondo l’organo di cui si avvalgono il Presidente del Consiglio dei Ministri e l’Autorità Delegata per la sicurezza della Repubblica per l’esercizio delle proprie competenze, ricopriranno funzione di prim’ordine per la sicurezza economica delle economie avanzate.
L’approvvigionamento nelle filiere strategiche
Nella relazione viene evidenziato come le grandi potenze e non solo, per garantirsi prosperità e crescita nel lungo periodo, siano obbligate a cercare un punto di equilibrio tra i classici meccanismi di mercato e il perseguimento di adeguati livelli di sicurezza degli approvvigionamenti nelle filiere più strategiche, tenendo anche conto della sostenibilità ambientale dei processi di consumo nazionali e transnazionali.
Le linee d’azione: il potere della diversificazione
A fronte di un contesto geopolitico in costante evoluzione, tra le contromisure finalizzate a limitare le vulnerabilità derivanti dalla dipendenza dai mercati internazionali, il DIS annovera la diversificazione geografica delle filiere di produzione, trasporto e trasformazione delle materie prime, al fine di ridurre la capacità degli attori coinvolti di influenzare il funzionamento del mercato. Un’ulteriore linea d’azione cruciale per le materie prime (incluse le terre rare), si legge nella Relazione, consiste poi nell’impiego di materie prime diverse da quelle attualmente più richieste e puntare sul riciclo, sostenendo lo sviluppo di soluzioni tecnologiche e processi industriali innovativi. Questo consentirebbe, a patto che vi sia uno sforzo condiviso, di mitigare i rischi tra Paesi politicamente affini. Una svolta in questi termini, sarebbe rappresentata dalla realizzazione di batterie elettriche senza l’impiego del litio.