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“Italia pronta al nucleare”. L’intervento del Ministro Fratin al MEDREG

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Il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin è intervenuto al quarto Workshop dei Presidenti MEDREG (Associazione dell’Energia del Mediterraneo), in corso presso il Sito Archeologico di Selinunte. 

Il ruolo dell’Italia

L’Italia, anche in veste di Presidenza G7, ha posto più volte attenzione sulla cooperazione con l’Africa ribadendo l’importanza di rafforzare la collaborazione con i Paesi africani e di cooperare insieme per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione e di transizione energetica a livello globale. L’intento è quello di creare partenariati mutualmente vantaggiosi su base paritaria, con l’obiettivo di rendere l’Italia un hub energetico del Mediterraneo, con la funzione di ponte tra l’Europa e l’Africa. 

L’aggiornamento del PNEC

Il titolare dell’Ambiente ha fatto particolare riferimento al PNEC, il Piano Nazionale Energia Clima, su cui il Governo sta lavorando da diversi mesi. L’aggiornamento del Piano, che definirà gli impegni energia-clima da osservare entro il 2030, è un passo cruciale per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 e dovrà avvenire entro la fine di giugno. Spetterà poi alla Commissione Europea convalidare la nuova versione, che presenta numerose differenze rispetto a quella consegnata nel 2023.

Nel processo di aggiornamento del Piano – ha specificato il Ministro –  è stato seguito un approccio realistico e basato sulla neutralità tecnologica, che prevede comunque una forte accelerazione su: fonti rinnovabili elettriche; produzione di gas rinnovabili (biometano, idrogeno e altri biocarburanti compreso l’HVO – olio vegetale idrotrattato); ristrutturazioni edilizie, efficienza energetica, inclusa l’elettrificazione dei consumi finali.”

Il ricorso al nucleare

Il Ministro ha poi confermato che l’Italia continua a valutare il ricorso alla fonte nucleare. “Abbiamo avviato la Piattaforma Nazionale per un Nucleare Sostenibile e recentemente abbiamo deciso di aderire come Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica all’Alleanza Industriale Europea sui piccoli reattori modulari (SMR – Small Modular Reactors), per confermare il sostegno del sistema Paese e dare un segnale concreto di interesse allo sviluppo di nuove tecnologie all’avanguardia, che possono dare un importante contributo alla decarbonizzazione” ha dichiarato Pichetto Fratin.

Le infrastrutture energetiche

Una parte di grande rilievo nel Piano Nazionale Energia e Clima italiano è la cooperazione regionale in termini di infrastrutture energetiche. Si sa che il Mediterraneo è uno snodo fondamentale su molti piani, ma lo sta diventando sempre di più anche dal punto di vista energetico, come ponte tra Europa, Africa e Asia. Il Mare Nostrum è già sede di molte infrastrutture energetiche, come collegamenti elettrici, gasdotti e terminali LNG. 

Tra i principali progetti nominati dal Ministro vi sono le interconnessioni elettriche che mirano ad ampliare l’attuale capacità di interconnessione tra l’Italia e i Paesi limitrofi. Un esempio è rappresentato dal progetto TUNITA (incluso nei PCI – Projects of Common Interest dell’Unione Europea) che prevede un’ interconnessione sottomarina tra la Tunisia e l’Italia, che consentirà di rafforzare e migliorare l’integrazione dei mercati dell’elettricità dell’UE e del Nord Africa.

Di grande importanza anche il SACOI 3 di Interconnessione tra l’Italia e Francia, e il progetto del raddoppio del collegamento elettrico con il Montenegro per rafforzare gli scambi energetici con i Balcani, fondamentali per andare avanti nel processo di transizione energetica non solo per l’Italia ma per tutta l’Europa.

Pichetto ha citato, inoltre, il progetto MEDLINK  che prevede la realizzazione di un cavo di trasmissione sottomarino da 4 GW che collega nuove aree di generazione rinnovabile situate in Tunisia e Algeria al Nord Italia. Da qui l’energia potrà poi essere anche esportata tramite le interconnessioni elettriche esistenti verso il nord Europa, in particolare Austria e Germania. 

Il corridoio Sud dell’idrogeno

Il 30 maggio 2024 i governi di Italia, Germania e Austria hanno firmato una dichiarazione di intenti che mira ad accelerare lo sviluppo di un corridoio di importazione di idrogeno che colleghi i tre Paesi con il Nord Africa. Il Ministro fa sapere che il corridoio Sud dell’idrogeno è già stato selezionato a livello europeo come Progetto di interesse comune (PCI), e che contribuirà a raggiungere l’obiettivo di importazione di 10 milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile entro il 2030 a livello UE. Il progetto è stato fortemente sostenuto dall’Italia sin dall’inizio e rientra pienamente nello spirito del piano Mattei per l’Africa. 

Finanza climatica

Nel settore della finanza climatica, e in congiunzione con le finalità del Piano Mattei, il Titolare dell’Ambiente ha sottolineato che “l’Italia intende indirizzare una quota estremamente significativa del Fondo Italiano per il Clima – la cui dotazione complessiva è di oltre 4 miliardi di euro – su Africa e Medio Oriente”.

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