Italia e Cina puntano ad una ricucitura dopo la decisione di Roma di non rinnovare, a fine 2023, l’adesione alla Belt and Road Initiative, la Nuova Via della Seta, lanciata dal presidente Xi Jinping nel 2013. I riferimenti alla mobilità elettrica e alle fonti di energia rinnovabile del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e del Primo ministro cinese, Li Qiang.
Rafforzare la cooperazione
Un memorandum di collaborazione industriale per fare dell’Italia una destinazione competitiva, un ambiente commerciale equo e non discriminatorio. Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, a margine dell’incontro con il Primo ministro del Consiglio di Stato della Repubblica Popolare Cinese, Li Qiang, ha riferito di aver fatto passi significativi nel dialogo con il gigante asiatico, in particolare in quelli che sono considerati settori industriali strategici per la transizione energetica.
Collaborazione nelle Fer e nella mobilità elettrica
Più nel dettaglio, la leader italiana ha fatto riferimento alla mobilità elettrica e alle fonti di energia rinnovabile. La Cina appare quindi disposta a collaborare con l’Italia in settori emergenti come quello dei veicoli elettrici e dell’intelligenza artificiale. Nello specifico, si è parlato di promuovere l’ottimizzazione e il miglioramento della cooperazione tradizionale negli investimenti economici e commerciali, nella produzione industriale, nell’innovazione tecnologica e nei mercati di terzi, nonché di incentivare l’esplorazione delle materie sulle quali ancora non cooperiamo. In che modo però non è dato saperlo “saranno i tavoli tecnici a stabilirlo” ha dichiarato Meloni.
I Piano triennale di azione
Il primo passo della visita di Stato del Presidente Meloni si è concretizzato con la firma di un piano triennale di azione, che sostanzialmente punta ad avviare la ricucitura dopo la decisione di Roma di non rinnovare, a fine 2023, l’adesione alla Belt and Road Initiative (Bri), la Nuova Via della Seta, fortemente voluta e lanciata dal presidente Xi Jinping nel 2013.