Entro il 30 giugno il MASE presenterà un piano programmatico per invertire la situazione attuale e fare in modo che i due terzi di energia fossile, prodotta in Italia, venga generata da fonti rinnovabili. Le dichiarazioni del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin.
Entro il 30 giugno il piano programmatico
L’Italia avrà un ruolo centrale per il mercato futuro dell’energia, con un’attenzione particolare verso le fonti di energia rinnovabile. le parole del Ministro Gilberto Pichetto Fratin, suonano propositive all’ Energy workshop organizzato nella nuova sede di Confindustria a Cuneo. Il Titolare dell’Ambiente ha parlato di un appuntamento importante: “Entro il 30 giugno presenteremo un piano programmatico che prevede un ribaltamento delle condizioni attuali: al momento abbiamo i due terzi di energia proveniente da fonti fossili, ed un terzo da fonti rinnovabili. L’obiettivo è quello di invertire le proporzioni”. Nello specifico Pichetto Fratin ha fatto riferimento al geotermico, all’idroelettrico, all’eolico (soprattutto per le grandi piattaforme offshore) ed al fotovoltaico.
Trovare un equilibrio tra esigenze paesaggistiche e di produzione
Durante il proprio intervento il Ministro ha definito fondamentale l’equilibrio tra le esigenze ambientali-paesaggistiche e di produzione, affermando che un quadro normativo aggiornato servirebbe a superare gli ostacoli attuali e le perplessità relative ai vincoli esistenti. “È comprensibile che gli impianti fotovoltaici o le pale eoliche non si possano installare dappertutto, ma a più mani occorre giungere ad una soluzione, che implica anche un quadro normativo aggiornato” ha dichiarato Fratin.
Le Comunità Energetiche Rinnovabili
Infine il Ministro è intervenuto sul tema delle Comunità energetiche rinnovabili, definendole un vero e proprio sguardo al futuro, ma soprattutto, un cambio di mentalità epocale. “Con il nuovo decreto – ha commentato il ministro – ci attendiamo un impulso importante che porti alla costituzione di 15-20 mila nuove CER su tutto il territorio. Da loro essenzialmente ci aspettiamo un forte impulso all’educazione all’autoconsumo, da parte delle attività produttive e dei singoli. Certo, sarà necessario rafforzare e strutturare a dovere la rete elettrica nazionale: Terna ha un piano di 23 miliardi che andrà accelerato nell’attuazione per poter reggere il nuovo sistema, così come Enel dovrà adeguare la propria capacità di risposta rispetto, ad esempio, agli allacciamenti. Sarà una sfida, che non sarà “vinta” dal governo, o da una singola impresa, o da gruppi di aziende. La partita si gioca – e si vince, o si perde – tutti assieme“.