Il 34% degli intervistati ha dichiarato di non sapere se il proprio fornitore di gas opera nel mercato libero o in quello tutelato, mentre per l’energia elettrica il dato scende al 25%. Tra gli utenti più disorientati quelli del Mezzogiorno e del Nord Est. L’indagine.
Troppi italiani non sanno in quale mercato dell’energia opera il proprio fornitore
Non è una questione del tutto chiara quella della differenza tra mercato libero e tutelato per la fornitura di energia. Come non è neanche chiaro a tutti in quale dei due mercati si è posizionati. È quanto rivelato dall’indagine di facile.it appena pubblicata per conto di mUp Research e Norstat.
Il dato finale è abbastanza impressionante: 15 milioni di italiani non hanno idea se il proprio fornitore di energia operi nel mercato libero o in quello tutelato.
E questo sia per la fornitura di gas metano, sia per la fornitura di energia elettrica.
“Cambiare fornitore di luce e gas è un’operazione molto semplice, ma va affrontata con attenzione; conoscere le caratteristiche base della propria offerta, a partire dal mercato in cui opera la società da cui acquistiamo l’energia, è quindi fondamentale per fare una scelta consapevole”, ha spietato Mario Rasimelli, Managing Director utilities di Facile.it.
Sbagliare valutazione non è una cosa da poco, perché potrebbe avere come conseguenze dirette delle bollette alte e in questo momento storico è un risultato da evitare assolutamente.
Dal gas alla luce, mezza Italia alle prese con la scarsa conoscenza del mercato energetico
Per quel che riguarda la fornitura di gas, l’indagine ha rivelato che il 34% dei rispondenti ha dichiarato di non sapere se il proprio fornitore opera nel mercato libero o in quello tutelato.
In particolare questo è risultato vero per i cittadini del Sud Italia, dove il problema riguarda il 40% degli intervistati.
Passando alla fornitura di energia elettrica, è 1 italiano su 4 (il 25% dei rispondenti) a non sapere se la propria fornitura sia nel mercato libero o nel regime di tutela.
I cittadini che hanno le idee meno chiare in questo caso sono quelli del Nord Est italiano.
I vantaggi di passare da un mercato all’altro per l’utente
“La fine del mercato tutelato è stata rinviata al 2024, ma il consiglio è di valutare sin da oggi il passaggio al mercato libero che, grazie al calo del prezzo dell’energia, offre ai consumatori prodotti a prezzo variabile che possono far risparmiare fino al 10,5% rispetto al regime di tutela”, ha dichiarato Rasimelli.
Esaminando le migliori offerte a tariffa indicizzata presenti sul mercato libero e tenendo in considerazione le stime sull’andamento del prezzo dell’energia dei prossimi mesi, secondo quanto riportato dal sito di comparazione prezzi, si stima che “il passaggio dal mercato tutelato a quello libero può far risparmiare fino al 10,5% sulla fornitura di luce e gas”.
Nello specifico, “il risparmio per chi passa dal regime di tutela al mercato libero – considerando la migliore offerta a tariffa indicizzata – è del 2% nel caso del gas, ma arriva fino al 21% per l’energia elettrica”.
Mercato libero o a Maggior tutela?
Il mercato libero dell’energia definisce la libertà di scelta di ogni singolo consumatore utente per quel che riguarda l’operatore fornitore di energia, senza vincoli dovuti all’area geografica di appartenenza (purché si sia connessi alla rete di distribuzione), cercando l’offerta più economica.
Una buona parte dei consumatori in realtà dispone ancora di una fornitura domestica per la luce e per il gas sotto il servizio di maggior tutela, che stabilisce e tutela le condizioni economiche delle offerte luce e gas a partire dalle indicazioni elaborate dall’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA) ogni trimestre.