La transizione energetica rappresenta un’opportunità per ripensare la politica industriale italiana in un’ottica sostenibile. In questo contesto, il Ministro del Made in Italy, Adolfo Urso, ha rilanciato il dibattito sul nucleare. Intanto, si avvicina la scadenza per la consultazione del Libro Verde, un documento strategico del MIMIT disponibile fino al 31 dicembre.
Rilancio industriale in chiave green
Transizione energetica significa soprattutto rivedere la politica industriale del Paese in chiave green. Mentre il Ministro del Made in Italy Urso spinge sul nucleare, appoggiando la proposta di costituire una nuova società per il rilancio dell’atomo, è iniziato il conto alla rovescia per la chiusura della consultazione del Libro Verde presentato proprio dal MIMIT. Consultabile fino al 31 Dicembre, il documento rappresenta un primo passo verso una nuova strategia di politica industriale finalizzata ad aumentare la competitività contemplando strumenti più accurati e costi inferiori, sia in termini energetici che di produzione.
L’ambizioso piano di rilancio industriale delineato nel Libro Verde “Made in Italy 2030” è in realtà un ponte verso il più autorevole Libro Bianco. La consultazione pubblica, in collaborazione con il CNEL, porterà, infatti, all’adozione del documento definitivo sulla strategia industriale italiana entro febbraio 2025.
Energia e politica industriale italiana
Il Libro propone 15 grandi obiettivi di politica industriale, riconducibili alle tre grandi sfide del nostro tempo, ossia il climate change, i disordini geopolitici e il progresso tecnologico.
È ammirevole come, in questo contesto, la transizione energetica venga presentata come un’opportunità per valorizzare le eccellenze italiane. L’energia diviene, ad esempio, un driver per le tecnologie verdi made in Italy, grazie alle quali l’Italia può posizionarsi come leader a livello europeo. Si parla di pannelli solari e turbine eoliche, ma anche dell’Industria dell’idrogeno: il documento, infatti, identifica l’idrogeno verde come un settore strategico, con il potenziale di creare nuove filiere produttive e posti di lavoro altamente qualificati. Tra gli aspetti più innovativi del Libro Verde “Made in Italy 2030”, spicca poi l’inclusione del nucleare di ultima generazione nel mix energetico nazionale.
Il nucleare per ridurre i costi?
In particolare, il costo dell’energia emerge come uno degli elementi centrali della competitività industriale italiana. Per ridurre il divario con gli altri Paesi europei e supportare la transizione energetica, il Libro Verde propone un approccio basato essenzialmente su tre principi:
- neutralità tecnologica, che contempla l’impiego di fonti rinnovabili, ma anche, appunto, del nucleare di ultima generazione.
- Efficienza energetica, per incentivare la riqualificazione degli edifici e dei processi industriali.
- Investire in infrastrutture energetiche come reti di distribuzione e stoccaggio per garantire stabilità e flessibilità nella fornitura di energia.
Si tratta di interventi ritenuti fondamentali sia per contenere i costi, sia per accelerare il processo di decarbonizzazione e migliorare l’indipendenza energetica del Paese. In questo scenario, lo Stato diventa stratega guidando il settore privato verso obiettivi comuni e combinando approcci diversi per sostenere settori strategici come quello siderurgico, l’automotive, ma anche la difesa, l’industria farmaceutica, nonché i domini dello spazio e del mare.
“Il costo dell’energia è l’unico differenziale competitivo tra l’Italia e altri Paesi europei con cui dobbiamo confrontarci (Francia, Germania e Spagna). Dobbiamo colmare questo differenziale competitivo e quindi far costare meno l’energia al nostro sistema industriale, ben sapendo che da qui a qualche decennio dovremmo rinunciare anche al gas. Quali sono le fonti energetiche che possano consentire ai nostri figli di avere un costo dell’energia competitivo dopo che dovremo rinunciare anche al gas? A me sembra che l’unica fonte energetica, accanto alle rinnovabili che vanno sviluppate al massimo, sia l’energia nucleare di nuova generazione per un problema di costi, di continuità di produzione energetica e anche di sicurezza energetica” ha riferito il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in audizione davanti alle commissioni Attività produttive della Camera e Industria del Senato proprio in merito al ‘Libro verde made in Italy 2030’ sulla politica industriale.