Il PNRR ha messo in campo 194 miliardi di euro (con una cospicua percentuale per la transizione energetica), ma la difficile gestione da parte degli Enti locali più piccoli e la scadenza al 2026 accentuano le criticità nella realizzazione dei progetti. Sono questi i temi di cui si è parlato in occasione dell’evento “Lo stato di attuazione del PNRR, il quadro aggiornato delle risorse, ricadute per aziende e territorio”, promosso da ANFoV, con il patrocinio di ANCI, Uncem e del progetto European Digital Innovation Hub (EDIH4DT) e con il contributo di CSI, Eagle Projects, Iren Smart Solutions, Retelit e Tecno Lab Energy.
Lo stato di attuazione del PNRR in ambito energetico
Com’è ormai noto le risorse messe in campo dal PNRR hanno, tra gli altri, lo scopo di favorire la transizione energetica. Questo significa offrire al nostro Paese l’opportunità di investire in tecnologie innovative e nuove infrastrutture, nonché di diversificare le fonti di approvvigionamento in funzione degli obiettivi introdotti dall’Agenda 2030. Dello stato di avanzamento del PNRR, anche in ambito energetico, e dell’imminente scadenza al 2026, si è parlato in occasione dell’evento promosso dall’Associazione Anfov, che ha visto la partecipazione di alcune figure chiave nell’implementazione delle misure e, dunque, nel raggiungimento dei target prefissati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Lo stato di attuazione nel Comune di Roma
Il Comune di Roma, in seguito alla rimodulazione che ha elevato il valore complessivo del PNRR per l’Italia a 194,4 miliardi, ha chiuso appalti per 880 milioni di euro, di cui 556 milioni nel settore trasporti, per l’acquisto di autobus elettrici e nuove linee di tram. A riferirlo è Giovanni Caudo, Presidente della Commissione Speciale PNRR del Comune di Roma. “Con l’avvio dei programmi di Corviale, Tor Bella Monaca, Santa Maria della Pietà, e l’apertura dei rispettivi cantieri, quella di Roma Capitale può definirsi una storia di successo – spiega il Presidente Caudo – siamo in linea con gli investimenti, ma vanno evidenziate alcune criticità. Tra queste, la possibilità di apportare benefici diretti alla cittadinanza, attivando risorse con un’azione di complementarietà in grado di individuare le reali esigenze”.
PNRR e Comunità energetiche nei Comuni più piccoli
Elementi di rilievo emersi durante il corso dell’evento, riguardano sicuramente il ruolo dei piccoli Comuni e la quantità di risorse messe in campo, di difficile gestione, così come l’asseverazione degli obiettivi.
In merito all’accesso ai fondi PNRR da parte dei Comuni più piccoli protesi all’autoconsumo e dunque intenzionati a creare nuove Comunità Energetiche Rinnovabili, si è espresso Roberto Conte, amministratore delegato di Iren Smart Solutions : “Bisogna riflettere sul rapporto tra i finanziamenti e il partenariato pubblico privato, perché la nostra azienda fonda la propria attività sulla finanza di progetto. Mette i soldi all’inizio per poi rientrare sul lungo periodo. In fondo, il Pnrr è uno strumento tattico con cui ci viene chiesto di cambiare la strategia. Sappiamo che tra attivazione e rendicontazione passa troppo tempo. Possiamo però fare molte cose. Cerchiamo di riflettere su cosa è tattico e strategico, su come mettere assieme le risorse e la strategia di lungo periodo. Abbiamo poco tempo per lavorare e credo che lo sforzo che le aziende e la PA devono fare assieme è cercare di capire come mettere assieme questo strumento con la spesa che si dovrà gestire nel tempo. È difficile fare programmazione di lungo periodo. È fondamentale intervenire aiutando i comuni ad utilizzare al meglio i finanziamenti. Può essere utile per avviare le comunità energetiche rinovabili dei piccoli comuni, che così tornando competitivi favoriscono la rinascita dei territori. Il mondo delle multiutility deve cercare di prendere il meglio di quello che abbiamo a disposizione e cercare di mettere assieme opportunità contingenti con programmazioni di lungo periodo. L’ideale sarebbe una linea di finanziamento in cui sia possibile offrire supporto sia nella progettazione, sia nella gestione delle Comunità energetiche rinnovabili“.
Le criticità evidenziate dai Sindaci
“Tra i problemi principali c’è la mancanza nei comuni piccoli e periferici di tecnici a disposizione per gli interventi, ma anche dei funzionari per la rendicontazione, senza contare i problemi di disponibilità finanziaria, senza la quale non c’è modo di procedere”, ha spiegato dalla provincia di Enna Salvatore La Spina, Sindaco del Comune di Centuripe.
“Ci sono dei Comuni come il nostro che hanno bisogno di aiuto e assistenza da parte del Dipartimento. Un percorso non semplice, che i cittadini spesso non accettano, per questo c’è bisogno di un accompagnamento. Per portare avanti i nostri progetti le risorse sono state fondamentali e l’obiettivo finale è non sperperare questi fondi per migliorare le infrastrutture”, ha ribadito Matteo Monti, Sindaco, Comune di Cernobbio sul Lago di Como.