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DL Ambiente approvato. Svolta green? I punti salienti

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Il Decreto Legge “Ambiente” è stato definitivamente approvato anche alla Camera. Questo provvedimento mira ad affrontare le sfide ambientali del Paese, introducendo una serie di misure che spaziano dalla semplificazione dei processi autorizzativi per progetti strategici, al potenziamento delle energie rinnovabili, fino alla gestione delle acque reflue e dei siti contaminati. Tuttavia, a detta di molti, non si avvera la promessa di una vera svolta green.

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Approvato anche alla Camera

Il Dl Ambiente è legge. Il provvedimento, che si propone di rispondere alle sfide ambientali del Paese, dopo il “Si” del Senato lo scorso 5 dicembre, ha ricevuto il via libera anche alla Camera. Nel testo finale corsia veloce per progetti strategici, focus sulle rinnovabili, distanze ridotte per trivellazioni, interventi sui siti contaminati, rifiuti elettronici, economia circolare, ma anche acque reflue e un maggiore potere alle Regioni su dissesto idrogeologico. 

Il lavoro di conversione del DL Ambiente ha rafforzato il quadro normativo per attuare il principio costituzionale di tutela ambientale. L’ambiente, bene prezioso da proteggere, è anche il terreno cruciale per la competitività futura. Dobbiamo adeguare la normativa alle sfide dell’innovazione tecnologica, promuovendo semplificazione e certezza del diritto: con questa norma, abbiamo fatto un grande passo avanti in questa direzione. Il tutto nel rispetto della trasparenza e delle esigenze dei territori. È una giornata parlamentare importante per chi crede nella tutela, nella promozione e nella valorizzazione dell’ambiente”.

Così ha commentato all’esito del voto della Camera, il viceministro all’Ambiente e Sicurezza Energetica Vannia Gava, che ha seguito il provvedimento. 

Un risultato importante per il Paese” – ha riferito anche il Titolare dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, complimentandosi con i colleghi di Governo e Parlamento, che dopo un iter complesso e controverso, hanno portato alla luce una normativa significativa nella definizione delle politiche ambientali italiane, sebbene non priva di criticità.

Punti salienti del decreto

Analizzando i punti principali del provvedimento, emergono aspetti positivi, ma anche nodi irrisolti che continuano a suscitare dibattiti accesi tra maggioranza, opposizione e società civile. Ad esempio, l’accento sui poteri regionali per il dissesto idrogeologico solleva interrogativi sull’effettiva capacità delle amministrazioni locali di gestire risorse e interventi complessi, o anche la proroga delle concessioni per gli idrocarburi e l’assenza di misure incisive contro il consumo di suolo, continuano a essere viste come un’occasione persa per una reale rivoluzione in chiave green.

Corsia veloce per progetti strategici

L’introduzione di una procedura accelerata per i progetti energetici di rilevanza nazionale è pensata per snellire i processi burocratici. Tuttavia, resta da capire come si concilieranno velocità e accuratezza nelle valutazioni ambientali.

Rinnovabili

Il provvedimento promuove le fonti rinnovabili, come fotovoltaico, eolico e idroelettrico, evidenziando l’obiettivo di raggiungere i target di decarbonizzazione previsti dal Piano nazionale integrato energia e clima (PNIEC). L’attenzione ai progetti di accumulo idroelettrico e agrivoltaico rappresenta di certo un passo avanti, ma secondo molti la sfida tra affidabilità tecnica e sostenibilità è ancora aperta.

Trivellazioni

La riduzione del limite dalle coste per le trivellazioni marine a 9 miglia (rispetto alle precedenti 12) è una misura che ha incontrato forti critiche da parte di ambientalisti e opposizione. La percezione diffusa è che questa modifica favorisca interessi legati alle fonti fossili a scapito della tutela ambientale.

Siti contaminati

La normativa prevede semplificazioni per bonificare i cosiddetti “siti orfani”, con il supporto finanziario del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). È una misura cruciale per affrontare le emergenze ambientali croniche, ma ovviamente, il successo dipenderà dalla capacità di implementazione.

Rifiuti elettronici ed economia circolare

Il decreto introduce l’obbligo per i negozi di ritirare gratuitamente i RAEE, una novità importante per incentivare il riciclo. Tuttavia, servirà una campagna di sensibilizzazione per assicurare che la norma venga applicata efficacemente.

Acque reflue e riuso

La promozione del riutilizzo delle acque reflue è un passo nella giusta direzione per migliorare la sostenibilità idrica, un tema particolarmente rilevante in un contesto di cambiamenti climatici. Altrettanto rilevante è il fatto che l’emendamento che apriva alla privatizzazione delle risorse idriche sia stato accantonato. 

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