Con il Decreto Ambiente al centro del dibattito al Senato, l’Italia si trova di fronte a un’opportunità decisiva per il proprio futuro energetico e ambientale. Mentre la lista degli emendamenti cresce, emergono proposte che promettono di semplificare le regole, incentivare le energie rinnovabili e sostenere imprese e comunità locali nel cammino verso la transizione energetica.
Gli emendamenti proposti
Fioccano emendamenti sul dl Ambiente in esame al Senato, il provvedimento nato allo scopo di portare chiarezza e regole più semplici in ambiti strategici per la transizione energetica. La lunga lista di modifiche al testo normativo si focalizza su diversi temi, tra cui energie rinnovabili, gestione dei rifiuti, infrastrutture idriche e valutazione di impatto ambientale. Tra le principali proposte spicca, inoltre, l’introduzione di nuove misure di sostegno per imprese e amministrazioni locali, con riferimento al repowering di impianti energetici esistenti.
Energia da fonti rinnovabili
In materia di fonti di energia rinnovabile gli emendamenti presentati si concentrano su diversi aspetti, tra cui:
- Criteri di priorità: vengono proposti nuovi criteri per stabilire la priorità di valutazione di impatto ambientale per gli impianti da fonti rinnovabili. Ad esempio, alcuni emendamenti propongono di privilegiare i progetti che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione previsti dal PNIEC (Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima), i piani già in possesso dei requisiti per l’attuazione di investimenti con i fondi del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), quelli che valorizzano opere, impianti o infrastrutture esistenti, e i progetti eolici off-shore realizzati con tecnologie innovative o di grande potenza.
- Semplificazione delle procedure autorizzative: alcuni emendamenti propongono di semplificare le procedure per ottenere i titoli abilitativi per la costruzione e l’esercizio di impianti da fonti rinnovabili. Ad esempio, si suggerisce di accorpare il rilascio dei titoli ambientali con il rilascio del provvedimento di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale). Contestualmente si indica la possibilità di semplificare la dimostrazione della disponibilità del suolo per la realizzazione degli impianti.
- Incentivi: vengono proposti nuovi incentivi per il repowering degli impianti esistenti e per la realizzazione di nuovi impianti. Ad esempio, l’emendamento 1.0.4 suggerisce di non applicare le decurtazioni percentuali sugli incentivi per i progetti di repowering che comportino un incremento della potenza di almeno il 20% rispetto all’impianto preesistente. Vi è poi chi vorrebbe incentivi specifici per progetti innovativi nel settore della biomassa.
- Integrazione con altri settori: alcuni emendamenti propongono di favorire l’integrazione degli impianti da fonti rinnovabili con altri settori, come l’agricoltura e l’industria. Ad esempio, l’emendamento 1.0.5 propone di estendere l’esenzione dal divieto di installazione di impianti fotovoltaici in aree agricole anche agli impianti agrivoltaici che non rientrano nel PNRR. Oltre a queste, altre aggiunte riguardano aspetti specifici come l’istituzione di una Cabina di Regia per le Comunità Energetiche Rinnovabili e la modifica della normativa sulla riduzione delle emissioni di gas serra.
Eolico
Gli emendamenti 1.5 (lettere c, e), 1.6 (lettera c), 1.9 (lettere f, g), 1.11 (lettere f, g), e 1.17 (lettere b, c-bis) introducono criteri di priorità per la valutazione di impatto ambientale dei progetti eolici, favorendo quelli:
- con potenza nominale superiore a determinate soglie (variabili da 55 MW a 70 MW a seconda dell’emendamento)
- off-shore, soprattutto se realizzati con tecnologie innovative come quella galleggiante o con potenza pari ad almeno 250 MW
- che presentano una soluzione di connessione a infrastrutture di rete già esistenti.
Sempre in merito alle priorità,l’emendamento 1.28 introduce un nuovo criterio per “i progetti in cluster che hanno ad oggetto impianti allacciati al medesimo punto di connessione e riconducibili, direttamente o indirettamente, al medesimo proponente“, semplificando potenzialmente l’iter autorizzativo per progetti eolici multipli. Per quel che concerne aspetti più tecnici, gli emendamenti 1.47, 1.48 e 1.49 modificano le distanze minime tra progetti eolici e fotovoltaici o agrivoltaici limitrofi, con l’obiettivo di evitare interferenze e conflitti nell’utilizzo del territorio.
Fotovoltaico
Similmente all’eolico, diversi emendamenti (1.5, 1.6, 1.9, 1.11, 1.17) al dl Ambiente propongono criteri di priorità per i progetti fotovoltaici basati sulla potenza nominale (da 30 MW a 50 MW) e sulla localizzazione, privilegiando quelli in aree idonee e con soluzioni di connessione preesistenti. Si consideri ad esempio, l’emendamento 1.29, che introduce una priorità per i progetti fotovoltaici offshore di potenza nominale pari ad almeno 50 MW. Diverse modifiche riguardano invece semplificazioni procedurali. L’emendamento 1.8 (lettera i), a riguardo introduce l’obbligo di archiviazione per le nuove istanze di VIA prive di una soluzione di connessione alla rete accettata, velocizzando l’iter per i progetti con connessione definita.
Agrivoltaico
Diversi emendamenti (1.0.11, 1.0.12, 1.21, 1.23) propongono modifiche alla normativa per l’installazione di impianti fotovoltaici su terreni agricoli, introducendo deroghe al divieto in specifici casi come l’autoconsumo, la vicinanza a zone industriali e le aree non coltivate da almeno 5 anni. In particolare, l’emendamento 1.5 (lettera f) introduce una soglia di potenza nominale di almeno 40 MW per la priorità nella valutazione di impatto ambientale dei progetti agrivoltaici. L’emendamento 1.8 (lettera h) propone di estendere l’esenzione dal divieto di installazione di impianti fotovoltaici in aree agricole anche agli impianti agrivoltaici che non rientrano nel PNRR, a condizione che adottino soluzioni per preservare le attività agricole. L’emendamento 1.38 propone di includere negli impianti agrivoltaici ammessi anche quelli definiti dalle Linee Guida del Ministero dell’Ambiente del giugno 2022, ampliando la gamma di progetti considerati.
Comunità energetiche
Tra gli emendamenti che fanno riferimento alle CER vi sono il 2.0.1, 2.0.2 e 2.0.3 che propongono l’istituzione di una Cabina di Regia per le comunità energetiche rinnovabili, al fine di coordinare gli allacci alla rete e garantire priorità ai progetti che richiedono incentivi. L’emendamento 2.0.4 introduce poi una deroga che consente agli enti locali di accedere agli incentivi per le comunità energetiche anche se impianti e utenze non sono connessi sotto la stessa cabina primaria, ampliando le possibilità di sviluppo.
Gestione dei rifiuti
In tema di economia circolare gli addetti ai lavori propongono di definire meglio i soggetti autorizzati all’accertamento delle infrazioni in materia di rifiuti, includendo eventualmente le guardie ecologiche volontarie.
Altre modifiche riguardano poi la disciplina dei centri di raccolta dei rifiuti urbani, consentendo il conferimento di rifiuti speciali previa comunicazione o convenzione con il gestore. Si propone, inoltre, di riordinare la disciplina in materia di utilizzo di fanghi di depurazione, con l’obiettivo di ridurre il conferimento in discarica e favorire il recupero delle sostanze nutrienti.