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Dal CDM arriva l’ok al nuovo DL Infrastrutture

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Il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti per le infrastrutture e gli investimenti di interesse strategico, in particolare nel Continete africano. All’interno del provvedimento, misure che incidono in modo diretto sulla politica energetica nazionale, come la norma per ridefinire l’assetto di governance in tema di stoccaggio della CO2, o quella realtiva agl interventi infrastrutturali nel settore idrico e stradale.

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Il nuovo DL infrastrutture

Ridefinire l’assetto di governance dell’autorità nazionale competente in materia di cattura e stoccaggio della CO2 (CCS – Carbon Capture and Storage) e assicurare la realizzazione o il completamento di interventi infrastrutturali nel settore stradale e idrico, sono due delle numerose misure introdotte dal nuovo DL Infrastrutture, che va così ad allargare il quadro normativo su cui si basa la politica energetica nazionale.

Le misure introdotte in ambito energetico

Approvato dal Consiglio dei ministri, il decreto-legge introduce disposizioni urgenti per le infrastrutture e gli investimenti di interesse strategico, come appunto quelle rivolte al raggiungimento degli obiettivi Net Zero. Più nel dettaglio, il testo introduce norme volte a

disciplinare, tra le altre cose, l’aggiornamento dei piani economico finanziari delle concessioni autostradali; razionalizzare i compiti e le funzioni attribuite ai commissari straordinari e ridurne il numero, in un’ottica di efficientamento e utilizzo delle risorse disponibili; dare nuovo impulso alla realizzazione e al completamento di opere rientranti nella rete centrale della rete transeuropea dei trasporti; garantire la realizzazione o il completamento di interventi infrastrutturali nel settore stradale e idrico, di quelli necessari al potenziamento delle ferrovie regionali e allo sviluppo dei sistemi di trasporto rapido di massa. 

Il Piano Mattei

Riguardo all’attuazione del Piano Mattei, è particolarmente rilevante l’art.10 del nuovo Decreto legge. Quest’ultimo introduce misure volte a garantire il finanziamento e lo sviluppo di investimenti strategici nel Continente africano, disponendo, tra l’altro, che Cassa depositi e prestiti sia autorizzata a concedere finanziamenti sotto qualsiasi forma. Sempre allo scopo di sostenere economicamente le imprese italiane nella realizzazione di interventi nei settore delle infrastrutture, della tutela dell’ambiente, approvvigionamento e sfruttamento sostenibile delle risorse naturali, in Paesi non aderenti all’Unione Europea, si prevede un incremento di 150 milioni di euro, per l’anno 2024, del fondo rotativo 394/81 gestito dalla SIMEST S.p.a. destinato ad operazioni di venture capital. In particolare, per le iniziative riguardanti il Continente africano proposte da imprese localizzate in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna, che presentino domanda di finanziamento agevolato, si prevede l’incremento della quota di cofinanziamento a fondo perduto fino al 20% dell’intervento complessivo concesso. 

Un nuovo Comitato al MASE

Al fine di assicurare l’implementazione della direttiva 2009/31/CE sullo stoccaggio geologico della CO2, viene istituito e incardinato al Ministero dell’Ambiente, un Comitato Ccs composto da cinque membri con diritto di voto. Il provvedimento dispone, infatti, l’istituzione del Comitato quale “organo collegiale”, all’interno del quale sarà predisposta una segreteria tecnica Ccs di undici membri, compreso il coordinatore, nominati con decreto Mase (quattro designati dal Mase, di cui due in servizio presso l’Unmig, due designati dall’Ispra, uno designato dal ministero dell’Università, uno dall’Istituto superiore di sanità, uno dal ministero dell’Interno – Vigili del fuoco, uno dal Comitato centrale per la sicurezza tecnica della transizione energetica e per la gestione dei rischi connessi ai cambiamenti climatici, uno dalla Conferenza unificata).

 

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