Dopo la fase acuta della pandemia da Covid-19 si è registrata una risalita della mobilità urbana. Ma l’uso dell’automobile ha peggiorato i livelli di inquinamento delle 14 Città Metropolitane esaminate, evidenziando un ampio deficit generale tra la situazione attuale e gli obiettivi di decarbonizzazione annunciati per la fine del 2030. Il Rapporto MobilitAria 2023.
SCARICA IL RAPPORTO MOBILITARIA 2023
Il Rapporto MobilitAria 2023
Tra gli obiettivi di decarbonizzazione c’è sicuramente la mobilità privata. Se i trasporti pubblici, con una massiccia dose di investimenti, possono rapidamente trasformarsi da inquinanti a sostenibili, molto più complessa si presenta la sfida per quel che è la mobilità individuale in città.
Secondo i nuovi dati contenuti nel Rapporto “MobilitAria 2023”, realizzato da Kyoto Club e dell’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR-IIA), delle 14 città metropolitane esaminate dai ricercatori nessuna ha raggiunto ancora un livello accettabile di mobilità sostenibile, soprattutto in relazione agli obiettivi green che ogni amministrazione cittadina ha annunciato.
La novità di quest’ultima edizione dell’indagine è un indice sintetico della distanza delle 14 grandi città prese in esame, da come sono attualmente e con gli interventi in corso di attuazione, rispetto agli obiettivi di decarbonizzazione e vivibilità urbana attraverso lo sviluppo della mobilità sostenibile (da quella elettrica a quella a bassissime emissioni inquinanti) entro la fine del decennio.
Milano, Firenze e Venezia le Città Metropolitane con la mobilità più sostenibile
Rispetto a cinque indicatori base, “trasporto pubblico potenziato e non inquinante, mobilità attiva, mobilità condivisa, tasso di motorizzazione e ripartizione modale“, è risultato che la migliore è Milano, seppur ancora lontana dagli obiettivi green, con un -37% (dato che esprime la distanza tra la situazione odierna e gli obiettivi al 2030), seguita da Firenze (-47%) e Venezia (-51%).
Continuando con la classifica il dato generale peggiora e troviamo Bologna al quarto posto, con un -52%, quindi Roma al quinto, con un -53%, seguita da Torino (-54%), Napoli (-56%), Cagliari (-66%).
Nelle città metropolitane del Mezzogiorno si registrano i risultati peggiori, in termini di mobilità green, con un deficit per Palermo del 73%, per Reggio Calabria del 75% e per Catania, il dato peggiore, del 76%.
Le proposte di Kyoto Club e CNR-IIA
“Il Deficit di Mobilità Sostenibile al 2030 complessivo e le differenze delle 14 città che emergono dal Rapporto sono evidenti. Sicuramente i PUMS e la loro attuazione sono lo strumento efficace delle Amministrazioni per far crescere la mobilità sostenibile”, ha dichiarato Marco Talluri, Gruppo di Lavoro “Mobilità sostenibile” di Kyoto Club.
“MobilitAria contiene le proposte di Kyoto Club e CNR-IIA per la mobilità sostenibile e sosteniamo quelle città che si stanno impegnando per andare nella giusta direzione. Infine – ha aggiunto Talluri – sul PNIEC (Piano Nazionale Integrato Energia e Clima) che – in linea con le altre Associazioni ambientaliste – va aggiornato e rivisto dal Governo per adeguarlo ai target del Green Deal”.
I temi chiave affrontati dal Rapporto
Ricordiamo che tra gli obiettivi al 2030 vi è quello di dimezzare il tasso di veicoli in circolazione per ogni città, far crescere ed elettrificare il trasporto pubblico, puntare sull’aumento della mobilità ciclabile e pedonale, il riequilibrio della ripartizione modale vero i sistemi sostenibili.
Oltre al tema della mobilità sostenibile, iIl Report contiene inoltre le proposte di Kyoto Club e CNR-IIA per la mobilità sostenibile e la decarbonizzazione verso città a zero emissioni; la riflessione su come sarà la nuova Direttiva europea sulla qualità dell’aria e come impatterà la sua applicazione sulle grandi città italiane; uno sguardo all’obiettivo 2020-2030 verso città a zero emissioni; un’analisi delle risposte dei PUMS (Piani Urbani della Mobilità Sostenibile) per città a misura di mobilità sostenibile. Oltre a queste analisi, il rapporto contiene cinque contributi esterni, elaborati da esperti, due di questi offrono un focus europeo, e altri approfondimenti sulle città sicure e a misura d’uomo.
Aria ancora (molto) inquinata per quasi tutte le 14 Città Metropolitane italiane
MobilitAria 2023, infine, ha esaminato anche i dati sulle emissioni inquinanti più pericolose per la nostra salute e quella ambientale: “Sulla qualità dell’aria, dai dati analizzati nel Rapporto, confrontando i valori medi annui registrati nelle città metropolitane nel 2022 con i valori degli obiettivi al 2030 della Commissione europea, risulta che quasi tutte le città si trovano esposte a concentrazioni di inquinanti superiori a quelle attese. Tali superamenti si riferiscono ai limiti per il biossido di azoto NO2 e il particolato PM10 e PM2,5, che si discostano di molto dalle soglie individuate dalla nuova Direttiva europea e dai limiti raccomandati dall’OMS. Questo ci fa comprendere come le città dovranno adottare nei prossimi anni politiche di decarbonizzazione dei trasporti per il miglioramento della qualità dell’aria più lungimiranti e più ambiziose”, ha spiegato Francesco Petracchini, Direttore CNR-IIA.
Rispetto al 2021, in quasi tutte le città, sono aumentate le concentrazioni di biossido di azoto (NO2). In tutte le città analizzate, la concentrazione media annua del PM10 nell’anno 2022 è al di sotto dei limiti e, rispetto al 2021, si è delineata una situazione ben differenziata: cinque città del sud vedono i valori di concentrazioni delle stazioni di traffico in discesa e sei le città a nord che riscontrano una risalita, Napoli e Roma non subiscono cambiamenti. Permangono ancora diverse città che superano più di 35 volte il limite giornaliero del PM10 nell’arco di un anno.