L’unica via per contrastare l’aumento delle bollette e ridurre la dipendenza dalle importazioni di gas è accelerare sulla transizione energetica. I Power Purchase Agreements (PPA) – contratti a lungo termine per l’acquisto di energia rinnovabile – possono garantire stabilità dei prezzi e maggiore indipendenza energetica per l’Italia. Di questo, e di altri temi cruciali per contenere il caro-energia, si discute oggi in Parlamento.
Necessaria un’inversione di rotta
Rivedere i limiti ISEE per ricevere il bonus sociale elettrico e gas, mitigare la volatilità dei prezzi dell’energia nominando un operatore pubblico che non abbia come obiettivo la massimizzazione degli utili, calmierare il costo dell’elettricità privilegiando il ricorso alle fonti rinnovabili, sfruttare i maxi profitti provenienti dal settore delle energie fossili per alimentare un contributo fisso da assegnare al pagamento degli oneri del sistema. Sono questi alcuni dei punti salienti della mozione presentata in Parlamento dal Movimento 5 stelle, che sullo sfondo della complicata situazione geopolitica internazionale, impegna il Governo a rivedere le posizioni assunte in campo energetico durante quest’ultima legislatura.
I fenomeni speculativi in atto e i dati del GME
L’attuale modello energetico, basato su mercati spot volatili e sull’eccessiva dipendenza dal gas, con bollette ormai alle stelle, dimostra oggi più che mai la sua fragilità. Gli ultimi dati che emergono dall’analisi del mercato elettrico effettuata dal GME (Gestore del mercato elettrico), evidenzia come tale situazione favorisca fenomeni speculativi. In particolare, va sottolineata l’esposizione alle variazioni al rialzo del Pun (Prezzo unico nazionale) per tutti coloro che, inconsapevolmente, abbiano scelto contratti con prezzi variabili, anziché a prezzo fisso.
Le informazioni fornite dal Gestore mostrano, inoltre, rilevanti incrementi dei costi dell’energia nel mercato del giorno prima (Mgp), ossia dove i produttori, i grossisti e i clienti finali idonei possono vendere o acquistare energia elettrica per il giorno successivo: da fine dicembre ad oggi la media del Prezzo unico nazionale è di 130 euro a Megawattora rispetto ai €38,92 del 2020, mentre il prezzo medio del gas sul mercato infragiornaliero si aggira intorno i 50 euro a Megawattora, rispetto a €11,4 del 2021.
Rinnovabili e PPA
Alla luce di questi fenomeni è difficile negare che la transizione verso le energie rinnovabili, e la stabilizzazione dei prezzi attraverso contratti di lungo periodo (PPA), non siano essenziali per ridurre il peso del caro energia su famiglie e imprese, garantendo al contempo una maggiore indipendenza energetica per l’Italia.
Le 12 richieste al Governo per contrastare la crisi energetica
L’impennata dei prezzi, oltre a minacciare il benessere delle famiglie, minaccia la crescita economica del Paese e questo Governo, prima o poi, dovrà risponderne. Mentre la Commissione Europea valuta l’introduzione di un tetto temporaneo ai prezzi del gas per contrastare l’aumento dei costi energetici nell’UE, per affrontare l’emergenza in Italia i pentastellati avanzano 12 richieste che includono misure concrete e strutturali:
- Aumento del limite ISEE per il bonus sociale elettrico e gas
Proposta di revisione della soglia ISEE per ampliare la platea dei beneficiari, finanziando l’iniziativa con risorse dalla fiscalità generale. - Creazione di un operatore pubblico per la fornitura di energia a prezzi calmierati
Istituzione di un fornitore pubblico senza fini di lucro per garantire prezzi stabili e accessibili ai cittadini in condizioni di vulnerabilità. - Azzeramento dell’IVA sull’incremento dei prezzi di gas ed elettricità
Introduzione di un’esenzione fiscale sulla quota di aumento dei costi energetici per ridurre l’impatto sulle bollette di famiglie e imprese. - Riforma degli oneri generali di sistema
Trasferimento parziale degli oneri generali sulla fiscalità generale per alleggerire il peso economico sulle bollette. - Istituzione di un fondo di solidarietà finanziato dagli extraprofitti del settore fossile
Creazione di un fondo per calmierare l’aumento dei prezzi, finanziato attraverso:- Cap ai ricavi sul mercato del dispacciamento
- Tassazione degli extraprofitti del gas naturale
- Aumento delle royalties sugli idrocarburi
- Riduzione delle franchigie sulle produzioni di idrocarburi
- Fondo di compensazione per gli enti locali
Destinazione di risorse per sostenere gli enti locali di fronte ai rincari di energia elettrica e gas. - Promozione degli incentivi per la transizione ecologica
Lancio di una campagna informativa nazionale per aumentare la consapevolezza sugli strumenti di supporto per l’efficienza energetica e l’autoconsumo. - Passaggio graduale ai prezzi zonali per il mercato elettrico
Introduzione di tariffe zonali per garantire una maggiore trasparenza e valorizzare il contributo delle energie rinnovabili alla stabilizzazione dei prezzi. - Incentivazione di contratti a lungo termine per l’energia rinnovabile
Creazione di condizioni favorevoli per l’adozione di Power Purchase Agreements (PPA) per consentire ai consumatori di beneficiare di prezzi più bassi e stabili. - Fondo di garanzia per le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER)
Istituzione di un fondo per sostenere la realizzazione di impianti e misure di efficienza energetica nelle comunità locali. - Promozione di un price cap europeo sul gas
Sostegno a livello europeo per un tetto massimo temporaneo ai prezzi del gas e per una strategia comune di stoccaggio e acquisto di gas naturale. - Costituzione di un Energy Recovery Fund europeo
Creazione di un fondo europeo per sostenere la transizione ecologica, gli investimenti in energie rinnovabili e le tecnologie di accumulo energetico.