Il fondo ecobonus per l’acquisto di nuove auto elettriche o a basse emissioni inquinanti dovrebbe sfiorare il miliardo di euro nel 2024, secondo quanto affermato dal ministro Urso. Il decreto in arrivo a gennaio. Tetto incentivi più alto per chi acquista e rottama. Una misura che nelle intenzioni dell’esecutivo dovrebbe aiutare il made in Italy, oltre che svecchiare il parco circolante nazionale, tra i più vecchi d’Europa.
Nuove risorse per il fondo ecobonus auto
Quasi un miliardo di euro per il fondo Ecobonus Auto del ministero delle Imprese e del made in Italy, secondo quanto annunciato in un’intervista al Sole 24 Ore dal titolare Adolfo Urso.
“Pensiamo di poter essere pronti con il Dpcm entro gennaio. Il Fondo automotive ha una disponibilità totale di 6 miliardi fino al 2030“, ha precisato Urso, aggiungendo che “il nuovo ecobonus premierà in misura crescente l’acquisto delle vetture dalla fascia 61-135 grammi di CO2 per chilometro alle meno inquinanti, elettriche e ibride plug-in”.
Sempre secondo quanto anticipato dal ministro, previste “maggiorazioni per chi rottama vetture più vecchie, a partire dalle Euro 0 e Euro 1, fino a un massimo di 11mila euro”.
Per le famiglie con un Isee sotto i 30 mila euro è attesa una maggiorazione degli incentivi del 27% circa, che significa un tetto più alto pari a 13.750 euro.
In generale, per chi rottama la propria auto e contestualmente ne acquista una nuova, qualsisia modello elettrico o con emissioni tra 61 e 133 grammi di CO2 per km, il tetto incentivi massimo è di 11 mila euro (per le Pmi fino a 18 mila con molta probabilità).
Sostenere la produzione nazionale di automobili
Lo scopo delle nuove misure pensate dal governo è quello di “sostenere la produzione italiana”, ha spiegato Urso, perchè: “ricordo che nel 2022 solo il 19-20% degli incentivi è andato a modelli prodotti in Italia“-
Tre le finalità del piano di lavoro, ha spiegato il ministro dal suo profilo LinkedIn: “rottamare auto 0,1,2 e 3 perché abbiamo il parco auto più vecchio e inquinante d’Europa, garantire la sostenibilità sociale, perché le risorse andranno ai ceti meno abbienti che spesso sono anche quelli che hanno le auto più inquinanti, infine incentivare la produzione di veicoli nel nostro paese”.
Un annuncio importante per tutto il settore automotive nazionale ed europeo, visto che l’Italia rimane uno dei mercati più importanti nel vecchio continente. Peccato che nel tempo diversi esponenti di rilievo dell’esecutivo, tra cui il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, lo stesso ministro Urso e il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, abbiano sottolineato la necessità di un approccio neutrale alla tecnologia utilizzata per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione, creando confusione, insicurezza e sfiducia nei consumatori e tra le imprese, che nel frattempo avevano investito fortemente nella transizione energetica dell’auto.