Gli interventi di Enrico Senatore, Responsabile Tecnologie e Sistemi di processo di Terna, e Giorgio Veronesi, Executive Director Digital Technology and Innovation di Snam, al “5G&Co. – Everything is connected”, la conferenza internazionale promossa dal CNIT a Roma al Palazzo delle Esposizioni.
5G e settore Energy
Nei prossimi anni si assisterà ad una profonda evoluzione sia dei sistemi energetici che di quelli di telecomunicazione. Tradizionalmente, questi due sistemi si sono sviluppati in maniera distinta, caratterizzati da percorsi evolutivi indipendenti, ma con in comune alcuni aspetti generali. Ad oggi si sta invece progettando un ecosistema che porterà le strade evolutive del settore energetico e delle Tlc ad integrarsi rapidamente.
Temi affrontati al “5G&Co. – Everything is connected”, la conferenza internazionale promossa dal CNIT a Roma al Palazzo delle Esposizioni, che sono stati approfonditi nel panel “5G e settore Energy”, moderato da Valentina Barretta, Direttore di Energia Italia News, in cui sono intervenuti Enrico Senatore, Responsabile Tecnologie e Sistemi di processo di Terna, e Giorgio Veronesi, Executive Director Digital Technology and Innovation di Snam.
Rete wireless e use case Terna
“L’infrastruttura di telecomunicazioni è elemento essenziale per la gestione in sicurezza del Sistema Elettrico e costituisce fattore abilitante per la digitalizzazione della Rete Elettrica”, ha spiegato Enrico Senatore di Terna.
La rete proprietaria wireless, integrata e sinergica con la rete wired in fibra ottica, completa il processo di creazione di un’infrastruttura di telecomunicazioni indipendente da provider, ha sottolineato Senatore, soddisfacendo più esigenze in termini di ottimizzazione dell’utilizzo degli asset per la massimizzazione della capacità di trasporto della Rete Elettrica; di evoluzione da modello reattivo a modello proattivo di gestione dell’infrastruttura; di incremento della resilienza della rete elettrica attraverso l’ampliamento del perimetro di monitoraggio e l’estensione delle infrastrutture TLC proprietarie digitalizzazione degli asset tramite sensoristica distribuita (Industrial IoT) in grado di monitorare le infrastrutture elettriche per garantirne il funzionamento in condizioni di piena efficienza.
In termini di benefici, invece, la Rete privata in radiofrequenza abilita lo sviluppo di una molteplicità di Use Case, ad esempio: Incremento della sicurezza delle telecomunicazioni dedicate al Sistema di Controllo e Conduzione ed ai Sistemi di Difesa; Dynamic Thermal Rating per migliorare sicurezza ed efficienza della rete elettrica; Incremento della sicurezza fisica degli asset Terna mediante i sistemi di videosorveglianza e controllo accessi; incremento della sicurezza sul lavoro tramite migliore copertura asset terna per utilizzo DPI di nuova generazione. Abilitazione all’integrazione delle fonti rinnovabili.
La strategia di sviluppo della rete proprietaria wireless è stata definita in due fasi da Terna: una prima prevede la realizzazione di una soluzione MVNO ad uso privato caratterizzato da una infrastruttura di Core Network di proprietà e on-premise. Ciò consente l’immediata disponibilità di una rete geografica estesa e affidabile e la garanzia di una maggiore indipendenza dai fornitori di connettività wireless.
La seconda invece prevede la graduale integrazione della tecnologia 5G New Radio Stand Alone a copertura degli asset Terna non serviti dagli operatori mobili o serviti con livelli di qualità non adeguati alle specifiche esigenze Terna
La soluzione MVNO è caratterizzata da una tecnologia di accesso radio prevalentemente 4G (LTE e 5G Non Stand Alone) che oltre a garantire una rete Mobile Broadband geografica, assicura la disponibilità della connettività NB-IoT per la copertura quasi totale (> 99 %) degli Asset Terna per i casi d’uso di monitoraggio. Le SIM di proprietà Terna, un proprio PLMN-Id e la Core Network di proprietà garantiscono l’indipendenza dal fornitore di connettività.
Il programma SnamTEC e l’accordo Snam-Vodafone
Giorgio Veronesi ha presentato il programma SnamTEC, programma di innovazione industriale applicata con cui Snam dal 2018 sta costruendo l’azienda energetica del futuro.
Attraverso l’utilizzo di tecnologie come sensoristica, telediagnostica, Internet of Things, intelligenza artificiale, realtà aumentata e virtuale, droni e satelliti, il programma permette alle nostre persone di prendere decisioni in modo ancora più sicuro, sostenibile ed efficiente grazie ad analisi dei dati e previsione del rischio.
Tutto questo consente di perseguire quattro fondamentali obiettivi: sicurezza delle persone, continuità di un servizio irrinunciabile, salvaguardia di infrastrutture strategiche per il Paese e dell’ambiente in cui esse si trovano e, infine, ottimizzazione dei processi, funzionale alla competitività complessiva delle forniture energetiche.
Si tratta di una piattaforma gestionale data driven che consente agli operatori di monitorare, analizzare, manutenere e governare in maniera integrata, predittiva, efficiente e sostenibile tutti gli asset e i processi in capo a Snam. L’Asset Control Room comprende quasi 30 diversi progetti all’interno di SnamTEC, pensati per mettere diverse tecnologie, come l’intelligenza artificiale, al servizio delle persone.
Fonti eterogenee di dati, provenienti dai sensori installati lungo tutta la rete, possono essere aggregate in un ambiente di lavoro digitale, al tempo stesso unico e altamente personalizzabile in base alle esigenze di chi se ne serve. Grazie ad algoritmi avanzati di correlazione dei dati, che li elaborano in modelli predittivi e di simulazione, l’ACR consente al personale di prendere decisioni razionali e mirate, basate anche sulla previsione del rischio.
Sull’ACR, inoltre, vengono caricati i cosiddetti “gemelli digitali” degli asset, che a loro volta sono in corso di progressiva creazione. Si tratta di copie virtuali delle diverse infrastrutture gestite, funzionalmente identiche agli originali e utili, in modo particolare, per svolgere test, analisi e simulazioni in completa sicurezza e in modo sempre più accurato.
Si è più volte posto l’accento sull’impatto che l’adozione della tecnologia di telecomunicazioni di quinta generazione (5G) possa avere sulla transizione energetica in atto. Ad oggi, in Italia, le case studies di riferimento si contano sulla punta delle dita, sebbene nel breve/medio periodo si preveda un incremento notevole dell’implementazione delle reti 5G nel comparto energy nazionale. Tra i primi accordi in questa direzione va sicuramente annoverato quello siglato tra Snam e Vodafone.
Con 23 impianti su tutto il territorio nazionale, quella realizzata da Snam e Vodafone è la prima Mobile Private Network 5G ibrida nel settore energetico nazionale. La nuova rete si propone di dare una spinta alla transizione energetica in Italia mediante un’infrastruttura 5G privata ibrida, integrata nella rete Vodafone e quindi disponibile su tutto il territorio nazionale coperto.
In particolare, tra i vantaggi associati all’applicazione della tecnologia 5G al settore energetico, c’è la possibilità di connettere contemporaneamente un numero elevato di dispositivi, nonché abilitare servizi e soluzioni innovative. Fra queste va citata sicuramente la sensoristica di campo come ad esempio misuratori di pressione, vibrazione ed altri meter in grado di raccogliere localmente grandi quantità di dati e di inviarli alla centrale. Ma anche telecamere e sensori antintrusione, applicazioni per la telediagnostica ed il monitoraggio degli impianti, soluzioni di realtà aumentata e realtà virtuale per la formazione dei tecnici e per l’assistenza da remoto.
L’architettura di rete che Vodafone Business sta realizzando per Snam è ingegnerizzata per garantire alta affidabilità nella trasmissione dei dati raccolti nei singoli impianti: una rete resiliente e sicura che consenta la corretta e tempestiva gestione del traffico dati anche in presenza di criticità.