L’Italia vedrà crescere la produzione di energia elettrica da fonti solari del 117% già entro il 2030, sostenendo in maniera decisa la transizione energetica nazionale. Ma già da ora si vedono i primi segnali della crescita delle rinnovabili nel mix energetico europeo, soprattutto del solare. I Rapporti AleaSoft e Panasonic.
Rinnovabili al centro del mix energetico europeo
Sole, vento e forza dell’acqua rappresenteranno l’84% di tutta l’energia generata in Europa entro il 2050. Oggi non raggiungiamo neanche il 50%, ma presto il solare fotovoltaico, l’eolico on/offshore e l’idroelettrico cresceranno in potenza e capacità installata, favorendo, se non accelerando, il percorso di decarbonizzazione degli Stati dell’Unione europea.
Stando al Report dal titolo “The Future of European Renewable Energy”, realizzato da White Space Strategy per Panasonic, gli investimenti da parte dei Paesi dell’Europa meridionale cresceranno nel mercato delle tecnologie rinnovabili, così da incrementare la quota dell’energia pulita nel mix europeo dei prossimi anni.
L’Italia vedrà ad esempio crescere la produzione di energia elettrica da fonti solari del 117% già entro il 2030, sostenendo in maniera decisa la transizione energetica nazionale.
Qualcosa già si inizia a vedere nei dati attuali di generazione di energia elettrica da fonti solari, eoliche ed idroelettriche.
Rinnovabili, il solare
Secondo stime AleaSoft, la produzione da solare fotovoltaico in Spagna e Portogallo ha raggiunto valori record nel primo trimestre del 2023, con dati simili per l’eolico in Germania e Francia. Italia invece un po’ indietro.
La generazione da impianti solari è cresciuta del 46% nel primo trimestre del 2023 (rispetto allo stesso periodo del 2022), sia in Spagna, sia in Portogallo. Più indietro la Francia, con un incremento del 30% circa. Male l’Italia, che segna un semplice +2,6% su base annuale.
Se invece facciamo un confronto tra l’ultimo trimestre del 2022 e il primo del 2023 i dati assumono valori ancora più alti, con un incremento stimato attorno al 58% per il Portogallo, del 48% per la Spagna, del 35% per la Francia, del 33% per l’Italia che in qualche modo recupera qualcosa.
Rinnovabili, l’eolico
Per il segmento dell’eolico, il primo trimestre dell’anno in corso ha visto la Francia segnare un aumento del 26% su base annua, la Spagna del 14%, in Italia del 2,7%, in Germania dell’1,9%, in Portogallo appena dello 0,6%.
Se il confronto lo facciamo tra l’ultimo trimestre del 2022 e il primo del 2023, abbiamo un clamoroso primo posto dell’Italia, con un +41%, seguita al secondo posto dalla Germania, con un +23%, quindi la Francia, con un +9%, la Spagna, con un +8%, e il Portogallo a chiudere che va menzionato più che altro per un crollo del 9,5%.
I mercati dell’energia
In tutta Europa si è registrata nel periodo considerato dal Rapporto una diminuzione piuttosto significativa della domanda di energia elettrica su base annua, che è stata maggiore in Olanda, con un -10%, quindi un -6,8% della Francia e un -2,2% della Spagna. Controtendenza il Portogallo, con un aumento dello 0,9%.
Calo anche dei prezzi medi del mercato dell’energia elettrica, soprattutto in Germania, con una riduzione del 40% circa, seguita dalla Francia, con un -39%, dalla Gran Bretagna, con un -26%, quindi dalla Spagna (-15%) e dal Portogallo (-14%).
Un dato incoraggiante in tempi di crisi e che si deve sia al minor consumo generale da parte degli utenti finali, sia del minor costo del gas e dell’incremento dell’efficienza energetica da un lato e delle rinnovabili dall’altro.