Fra le azioni prioritarie per raggiungere i target di decarbonizzazione in Europa e nel nostro Paese fondamentale l’incremento della produzione da fonti rinnovabili attraverso lo sviluppo di tecnologie avanzate di rete. Lo studio di CurrENT e Compass Lexecon. Chiara Marricchi, Head of Positioning and Strategic Analysis del Gruppo Enel, indica i driver principali della transizione in corso in un contributo per il nuovo numero di “Energia, Ambiente e Innovazione” dell’ENEA.
Gli obiettivi di decarbonizzazione legati alla crescita delle reti di trasmissione e distribuzione. Lo studio
Le fonti energetiche rinnovabili rappresentano per tutti noi una strada concreta per la decarbonizzazione delle attività economiche, dei trasporti, delle costruzioni e anche del mondo dei servizi, ma anche una sfida in termini di capacità di rete.
Per questo giocano un ruolo chiave le reti di distribuzione dell’energia elettrica, che devono e dovranno accogliere flussi di energia più intermittenti e bidirezionali da fonti di generazione distribuite.
Un modello di infrastruttura guidato da un livello pervasivo di digitalizzazione e automazione, ma anche una maggiore affidabilità ed efficienza dei costi del servizio di distribuzione dell’elettricità.
Secondo lo studio condotta da CurrENT e Compass Lexecon, dal titolo “Prospects for Innovative Power Grid Technologies”, la transizione energetica necessita di maggiore capacità di rete e per questo la lunghezza della rete di trasmissione dovrebbe crescere del 50% almeno e la lunghezza della rete di distribuzione elettrica in tutta Europa del 60%, se si vuole raggiungere la decarbonizzazione completa del sistema energetico entro il 2040.
Marricchi (ENEL): “Driver della transizione sono l’elettrificazione degli usi finali e l’aumento delle rinnovabili”
Un tema approfondito da Chiara Marricchi, Head of Positioning and Strategic Analysis del Gruppo Enel nel nuovo numero della rivista scientifica dell’ENEA “Energia, Ambiente e Innovazione”, dal titolo ‘’Smart Future”.
La responsabile Enel ha scritto: “La rete elettrica, in particolare quella di distribuzione, è un abilitatore chiave della transizione energetica. Analizzando i vari scenari esterni appare infatti evidente il consenso tra gli analisti energetici rispetto ai driver principali della transizione energetica per il raggiungimento degli obiettivi climatici: il processo di elettrificazione degli usi finali e l’aumento di generazione elettrica da fonti rinnovabili, sia nel medio che nel lungo termine”.
Questo perché l’elettrificazione è un fatto chiave per accelerare e portare a compimento la transizione energetica e il percorso di decarbonizzazione (che prevedono un tasso di elettrificazione dei consumi al 50% entro il 2050 e una quota delle rinnovabili nel mix energetico del 90% circa).
Parlando dell’Europa, inoltre, Marricchi ha detto: “Le reti di distribuzione dovranno nei prossimi anni sostenere l’elettrificazione degli usi energetici – si stimano entro il 2030 50 milioni di veicoli elettrici in circolazione e 60 milioni di pompe di calore aggiuntive – nonché supportare l’integrazione di 700-800 GW di nuova capacità rinnovabile non programmabile, di cui il 70% connessa alle reti di distribuzione. Una sfida imponente che richiede il rafforzamento, l’ammodernamento e la digitalizzazione delle infrastrutture di rete europee e un nuovo e più sfidante ruolo dei Distribution System Operators”.
L’infrastruttura ENEL
Il Gruppo ENEL ha raggiunto durante l’anno passato un record di quasi 540.000 nuove connessioni, +56% rispetto al record del 2022, aggiungendo 7,9 GW di capacità rinnovabile.
Un mercato nazionale definito dalla responsabile “dinamico”, con quasi 1.000 nuove connessioni di generazione distribuita al giorno (circa 360.000 nel 2023), raggiungendo un totale di 1,5 milioni di connessioni producer e prosumer alla fine dello scorso anno sulla rete.
Dei 7,9 GW di capacità connessa da Enel nel 2023, l’Italia rappresenta 4,7 GW, portando il totale delle capacità connessa alle sue reti di distribuzione in Italia a 38 GW.
I vantaggi delle tecnologie di rete innovative
Tornando allo studio e all’Europa, si stima che anche con un’implementazione ragionevolmente conservativa di tecnologie di rete innovative, l’espansione necessaria delle reti di trasmissione può essere accelerata di 5-8 anni e l’espansione delle reti di distribuzione di 4-7 anni.
L’installazione di tecnologie di rete innovative, infine, potrebbe ridurre la necessità di espansione dell’infrastruttura di circa il 35% e quindi ottenere un risparmio lordo complessivo di 700 miliardi di euro entro il 2040.