La normativa entrerà ufficialmente in vigore dopo l’approvazione formale del Consiglio UE e prevede che le misure per risparmio energetico, energia pulita, diversificazione degli approvvigionamenti e sostegno alle famiglie siano inserite nei Piani di ripresa e resilienza nazionali. Previsti anche più fondi per progetti energetici transfrontalieri e trasparenza per i 100 destinatari finali dei finanziamenti più elevati.
Per la transizione e contro la povertà energetica
ll Parlamento europeo ha approvato l’inclusione delle misure di REPowerEU nei Pnrr allo scopo di accelerare il processo di transizione energetica, affrontare la povertà energetica e raggiungere una sempre maggiore indipendenza dai combustibili fossili. Come è noto, il Pnrr è una misura straordinaria una tantum, in vigore fino al 31 agosto 2026. Le nuove norme intendono sfruttare questo strumento per favorire l’implementazione delle misure che contribuiranno alla progressiva decarbonizzazione del Pianeta.
Le nuove regole
La plenaria ha confermato con 535 voti favorevoli, 63 contrari e 53 astensioni l’accordo raggiunto con il Consiglio nel dicembre 2022. In base al provvedimento, i Paesi membri interessati a ricevere ulteriori risorse mediante una modifica del dispositivo per la ripresa e la resilienza dovranno includere misure per il risparmio energetico, la produzione di energia pulita e la diversificazione dell’approvvigionamento energetico, come previsto dal piano REPowerEU.
Investimenti mirati per famiglie, PMI e microimprese
Le nuove regole si applicano retroattivamente a partire dal 1° febbraio 2022, con qualche eccezione. I deputati hanno ottenuto che le misure siano volte a sostenere investimenti mirati a combattere la povertà energetica di famiglie vulnerabili, PMI e microimprese.
Misure transfrontaliere, trasparenza e clima
Secondo la nuova normativa i Paesi dell’Unione dovranno destinare almeno il 30% della spesa interna a misure multinazionali “REPowerEU”, al fine di eliminare le carenze strutturali esistenti in termini di trasmissione, distribuzione e stoccaggio dell’energia, ed aumentare i flussi transfrontalieri, anche se effettuati da un solo paese UE. Inoltre, i 100 beneficiari finali degli importi più elevati dovranno rispondere a nuove regole di trasparenza.
I finanziamenti
Il Parlamento ha stabilito che, degli ulteriori 20 miliardi di euro in sovvenzioni proposti dalla Commissione per promuovere l’energia verde, 8 miliardi provengano da una precedente asta di quote di emissione nazionali nell’ambito del sistema per lo scambio delle quote di emissione dell’UE (ETS), e 12 miliardi siano prelevati dal Fondo per l’innovazione. La fetta derivante dall’ European Union Emissions Trading Scheme, non potrà essere assolutamente utilizzata per investimenti in combustibili fossili.