Roma, 25/03/2025 Notizie e approfondimenti sui temi dell’Energia in Italia, in Europa e nel mondo.

Quanto vale il capitolo “energia” negli scambi economici tra Europa e USA. I nuovi dati dell’AmCham EU

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L’Europa e gli Stati Uniti rafforzano la loro interdipendenza nel settore energetico, con gli USA che emergono come principale fornitore di gas naturale liquefatto (LNG) al Vecchio Continente. Nel 2024, gli Stati Uniti hanno coperto il 48% delle importazioni europee di LNG, mentre il gas russo in pipeline è sceso al 5%. La transizione energetica accelera con investimenti record: 493 miliardi di dollari sono stati destinati a tecnologie pulite tra il 2022 e il 2024. L’innovazione guida il futuro del mercato transatlantico. Ecco tutti i numeri degli scambi energetici transatlantici diffusi dall’AmCham EU.

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Il peso strategico dell’energia nella cooperazione transatlantica

L’economia transatlantica rappresenta una delle partnership commerciali più solide e integrate al mondo, come confermato dal capitolo dedicato all’energia del nuovo Rapporto pubblicato dalla Camera di Commercio Americana per l’Unione Europea (AmCham 2025) dal titolo: “The Transatlantic Energy Economy 2025″.

Con un valore complessivo di 9,5 trilioni di dollari, il rapporto economico tra Stati Uniti ed Europa continua a essere un pilastro della crescita globale, generando 16 milioni di posti di lavoro su entrambe le sponde dell’Atlantico e contribuendo a un terzo del PIL mondiale in termini di parità di potere d’acquisto.

Uno dei settori più dinamici di questa relazione è senza dubbio quello energetico. Negli ultimi anni, il commercio di energia tra Stati Uniti ed Europa ha subito un’accelerazione senza precedenti, con una forte crescita degli investimenti e degli scambi commerciali.

LNG e petrolio: la leadership degli Stati Uniti nel mercato europeo

L’interdipendenza energetica tra Europa e Stati Uniti ha raggiunto nuovi livelli nel 2024, con gli USA che si confermano il principale fornitore europeo di gas naturale liquefatto (LNG). Il 48% delle importazioni totali europee di LNG proviene dagli Stati Uniti, in netto aumento rispetto al 27% del 2021. Il mercato europeo è ora la destinazione principale delle esportazioni statunitensi di LNG, assorbendo il 55% delle forniture, seguito dall’Asia-Pacifico (34%) e dall’America Latina (11%).

Anche sul fronte sempre caldo del petrolio, il peso degli USA è cresciuto significativamente. Le esportazioni verso l’Europa sono aumentate dell’82% dal 2022, rendendo gli Stati Uniti il primo fornitore di greggio dell’UE con una quota del 15%, superando Norvegia (14%) e Kazakhstan (12%). Questo cambio di paradigma si deve alla riduzione delle importazioni dalla Russia, che nel 2021 rappresentava il 18% del fabbisogno europeo e oggi è scesa al 2%.

Declino delle forniture russe e prospettive future

L’Unione Europea ha intrapreso un percorso per eliminare completamente la dipendenza dalle fonti fossili russe entro il 2027. Il gas naturale proveniente dai gasdotti russi copre ormai solo il 5% delle forniture europee, mentre la Norvegia si è imposta come il principale fornitore (42%).

Tuttavia, le importazioni di LNG russo sono aumentate del 19,3% nel 2024, con 15,92 milioni di tonnellate consegnate ai porti europei. Le principali destinazioni del LNG russo sono Belgio, Francia, Spagna e Paesi Bassi, mentre altri Paesi UE lo acquistano indirettamente.

Dal 1° marzo 2025, l’UE vieterà il transito di LNG russo verso mercati terzi attraverso i suoi porti, ma non è ancora riuscita a imporre un blocco totale sulle importazioni dirette. Le sanzioni europee finora si sono concentrate principalmente su petrolio e carbone, mentre il gas naturale liquefatto rimane un punto critico della strategia energetica dell’UE.

Gli investimenti in tecnologie e infrastrutture green: una crescita senza precedenti

Mentre il mercato dei combustibili fossili si riconfigura, la transizione energetica sta accelerando su entrambe le sponde dell’Atlantico. Tra il 2022 e il 2024, gli investimenti in tecnologie pulite e infrastrutture energetiche sostenibili hanno raggiunto i 493 miliardi di dollari, con un aumento del 71% rispetto ai due anni precedenti.

Le principali aree di investimento sono state:

  • Produzione di energia pulita e decarbonizzazione industriale: 161 miliardi di dollari (+43%)
  • Produzione di tecnologie per l’energia pulita e i trasporti: 89 miliardi di dollari (+300%)
  • Acquisto e installazione di veicoli elettrici, pompe di calore e sistemi di accumulo: 242 miliardi di dollari (+58%)

Gli Stati Uniti si confermano la principale destinazione degli investimenti in energia pulita, con le aziende europee che hanno contribuito a circa il 75% degli investimenti greenfield nel settore. Tra i Paesi europei, Germania e Francia guidano la classifica degli investitori nel mercato statunitense dell’energia.

Il futuro del mercato energetico transatlantico e le tecnologie pulite

La solidità dei legami energetici tra Europa e Stati Uniti non si limita ai combustibili fossili. Le due regioni condividono una strategia di crescita basata sull’innovazione e sulla decarbonizzazione. L’Europa ha investito massicciamente nelle energie rinnovabili e nell’efficienza energetica, mentre gli Stati Uniti hanno rafforzato il proprio ruolo di leader nelle tecnologie per l’energia pulita.

Un ulteriore segnale della crescente sinergia tra Stati Uniti ed Europa nel settore energetico è il ruolo chiave nel finanziamento delle tecnologie pulite. Gli Stati Uniti detengono il 42% del capitale di rischio globale in questo ambito, mentre l’Unione europea segue con una quota del 22%.

Nel 2024, gli investimenti globali nella transizione energetica hanno superato i 2.000 miliardi di dollari, più del doppio rispetto al 2020. Inoltre, il mercato del venture capital per il cleantech vede il Nord America e l’Europa dominare la scena con il 42% e il 22% degli investimenti globali, rispettivamente, mentre la Cina si attesta al 14%.

La sfida per i prossimi anni sarà bilanciare sicurezza energetica e transizione ecologica. Con la prospettiva di un aumento del 25% delle importazioni europee di LNG nel 2025, sarà fondamentale consolidare i progressi nella riduzione della dipendenza dalle fonti russe, rafforzare le infrastrutture per le rinnovabili e incentivare ulteriori investimenti nella ricerca e sviluppo di tecnologie energetiche sostenibili.

Giornalista

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