Secondo le stime dell’Agenzia per la cooperazione dei regolatori nazionali dell’energia, quasi tutti i progetti europei in ambito energetico in programma, sono stati avviati o al massimo lo saranno entro i prossimi 5 anni. Degli 81,2 miliardi quantificati per la realizzazione di elettrodotti e gasdotti però, è stato finora speso un esiguo 10%. Tra le opere italiane citate, gli elettrodotti Elmed e Sacoi e i gasdotti Igi Poseidon e EastMEd.
Il 70% dei PCI procede secondo i piani
Dagli ultimi rapporti di monitoraggio dell’Agenzia per la cooperazione dei regolatori nazionali dell’energia (ACER), è emerso che la crisi energetica ha dato una spinta allo sviluppo dei Progetti di interesse comune europeo (Pci). Questi ultimi, pur continuando a scontare ostacoli autorizzativi, mostrano infatti un’accelerazione rispetto agli anni scorsi, con un sensibile aumento degli investimenti previsti in campo energetico. Le analisi dell’Agenzia mostrano come nel 70% dei casi, i Progetti d’interesse comune progrediscono in linea con i programmi, mentre il restante 30% subisce rinvii a causa di motivi esterni come il permitting (24%) o la revisione da parte dei promotori.
Entro il 2030 il 90% dei Progetti sarà avviato
Secondo i dati riportati, la maggior parte delle opere d’interesse energetico è ormai in fase avanzata (nonostante i ritardi subiti nell’ultimo anno), con l’imminente avvio, entro i prossimi cinque anni, del 70% dei progetti riguardanti l’energia elettrica, elettrodotti soprattutto, e il 100% di quelli inerenti il gas. Si prevede che nel 2030 la percentuale dei Pci elettrici avviati salirà al 90%.
Solo 7 su 82 i miliardi spesi finora
81,2 miliardi di euro è il costo complessivo stimato dall’Agenzia per i progetti in corso d’opera (l’80% circa per i progetti elettrici e il 20% per quelli gas), con un aumento del 10% rispetto alla precedente quantificazione del 2022, dovuta soprattutto dall’aumento dei prezzi dei materiali, delle attrezzature e della manodopera. Oltre il 60% dei Pci ha registrato un aumento, che ammonta in media a 130 milioni di euro per progetto (137 mln € per l’elettricità e 108 mln € per il gas). Tuttavia della cifra ingente calcolata, per i Pci è stato speso sinora poco meno del 10% (7,7 mld €),
I progetti in cui è coinvolta l’Italia. Gli elettrodotti
Per quanto riguarda i Pci che coinvolgono l’Italia, l’Acer ne elenca tre nel settore elettricità e cinque in quello del gas.
Nel primo caso si tratta degli elettrodotti:
- Italia-Corsica (progetto Sacoi 3) di Terna ed Edf,
- Italia-Svizzera di Greenconnector e Worldenergy
- Italia-Tunisia (progetto Elmed) di Terna e Steg
Questi ultimi registrano tutti uno slittamento della data prevista per l’avvio: a dicembre 2027 il Sacoi 3, a marzo 2029 il collegamento elvetico e a gennaio 2028 Elmed.
Quanto ai costi, se il Pci di Greenconnector e Worldenergy mostra una stima rimasta stabile a 660 mln €, Sacoi 3 sconta un aumento di 400 milioni di euro, arrivando a 1.300 mln €, ed Elmed da 600 a 850 mln €.
I gasdotti
Tra i gasdotti italiani, il rapporto include quelli Italia-Malta (avvio confermato nel settembre 2028, ma costi stimati saliti da 387 a 438 mln €), Igi Poseidon e EastMed di Edison e Depa (tempistiche in linea con i programmi e costi stabili a 1.096 e 5.200 mln € rispettivamente), e i Progetti di Snam Adriatic Line e Matagiola-Massafra, che procedono entrambi in anticipo sul cronoprogramma stabilito con entrata in funzione prevista adesso nel 2027.