Ridurre del 45% le emissioni di CO2 dei veicoli pesanti nel periodo 2030-2034 e del 90% a partire dal 2040. Sono questi gli obiettivi della Commissione Europea per rendere più pulita e respirabile l’aria delle nostre città. Proposta per cui, lo scorso 24 Ottobre, la Commissione Ambiente dell’ Europarlamento ha votato favorevolmente.
Dopo il 2040 solo veicoli pesanti a zero emissioni di scarico
Quasi sicuramente, quindi, che gli autocarri puliti costituiranno la maggioranza dei nuovi HDV dopo il 2040. Ma cosa significa in termini pratici? Per soddisfare gli ambiziosi obiettivi fissati dalla Commissione, l’intera flotta di autocarri e simili venduti dopo il 2040 dovrà essere a zero emissioni di gas di scarico. Si suppone dunque che la proposta dei legislatori, se approvata in seduta plenaria a fine novembre, conduca sempre di più sulla strada dell’elettrico e dell’idrogeno. Secondo i dati ufficiali, infatti, per ottenere una riduzione di CO2 del 45% entro il 2030, dovranno circolare più di 400.000 autocarri a emissioni zero.
Tir, autobus, betoniere e camion della spazzatura
Tra i veicoli contemplati dalla normativa ci sono veicoli come i camion della spazzatura, le betoniere e i piccoli camion urbani. Senza considerare che, a partire dal 2030 (sebbene il Consiglio voglia posticipare al 2035), anche tutti gli autobus urbani di nuova immatricolazione dovranno essere a impronta carbonica zero.
“Fattore di correzione del carbonio” (CCF)
Ai fini di una reale riduzione delle emissioni di CO2, non dovrebbe essere conteggiata la quantità di carburanti liquidi rinnovabili, come i biocarburanti e i carburanti elettronici, immessi nel mix energetico di benzina e diesel, come proposto invece dai rappresentanti dell’industria dei carburanti. Si tratta del cosiddetto Fattore di correzione del carbonio (CCF), una clausola che vanificherebbe gli sforzi fatti finora, abbassando peraltro gli obiettivi da raggiungere. Secondo i contrari, si tratterebbe di una scappatoia volta a mantenere alta la domanda di combustibili fossili.