Che strada prenderà il trasporto aereo in Europa e nel mondo per raggiungere gli sfidanti obiettivi di decarbonizzazione fissati da Istituzioni e aziende? Che ruolo giocheranno i nuovi carburanti a basse emissioni di gas sera? In vista della COP28 di Dubai, a Roma il secondo Congresso del Patto per la Decarbonizzazione del Trasporto Aereo.
Trasporto aereo, un settore non facile da decarnonizzare
Entro il 2050 il settore del trasporto aereo dovrà ridurre di due terzi circa le sue emissioni di CO2. Questo è uno degli obiettivi che sono stati momentaneamente fissati dal pacchetto di misure “Fit for 55” (Pronti per il 55) varato dalla Commissione europea e su cui c’è un accordo politico tra Parlamento europeo e Consiglio.
Si tratta della proposta chiamata “ReFuelEU Aviation”, che contribuirà a decarbonizzare il settore del trasporto aereo imponendo ai fornitori di carburante di miscelare carburanti sostenibili per l’aviazione (SAF) con cherosene in quantità crescenti a partire dal 2025.
Oggi noi sappiamo che il traffico aereo – dopo quello su strada – è una delle attività antropiche più impattanti sull’ambiente: da solo, produce circa il 3,5% delle emissioni di CO2 introdotte nell’atmosfera.
Un dato che può sembrare modesto, ma che cambia sensibilmente se si guarda al futuro quando, secondo le stime, i voli triplicheranno: per questo è necessario capire come decarbonizzare il settore del trasporto aereo, tra i principali produttori di gas serra dannosi per il Pianeta.
A Roma il secondo incontro del Patto per la Decarbonizzazione del Trasporto Aereo
Su questi argomenti chiave è stato dedicato in pieno il secondo Congresso del Patto per la Decarbonizzazione del Trasporto Aereo, l’osservatorio promosso da Aeroporti di Roma con il patrocinio del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e di ENAC, che riunisce player industriali, stakeholder istituzionali, associazioni di categoria e terzo settore, con l’obiettivo di avviare la discussione sulla transizione green e la neutralità climatica dell’intero settore entro il 2050.
Come spiegato in un comunicato, la giornata è stata l’occasione per annunciare la presentazione del Patto alla 28° Conferenza delle Parti della Convenzione delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (COP28 UAE), in programma all’Expo City Dubai dal 30 novembre al 12 dicembre 2023, con il side event “The Pact for the decarbonisation of air transport: the Italian ecosystem for a roadmap to Net-Zero” selezionato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.
“Il viaggio verso la decarbonizzazione del settore aeronautico è già iniziato” ha commentato l’Amministratore Delegato di Aeroporti di Roma, Marco Troncone. “Certamente il percorso sarà lungo e impegnativo -ha aggiunto- ma confidiamo che segnerà primi importanti traguardi già nel breve periodo, con la diffusione del SAF in linea con i mandati UE e la transizione a NetZero dei principali aeroporti. Tuttavia, l’obiettivo di zero emissioni per l’intero settore richiede un impegno di lungo termine coordinato e condiviso di tutti gli attori coinvolti”.
Andrea Benassi, Direttore Generale ITA Airways, ha spiegato che la flotta aziendale diventerà presto la più green d’Eurppa, con “79 aeromobili di cui 30 di nuova generazione, una riduzione media del consumo carburante del 20-27%, l’utilizzo di carburanti sostenibili (SAF) e un progetto relativo al biglietto combinato treno+aereo”.
Pierluigi Di Palma, Presidente dell’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (Enac) ha dichiarato che “un importante sostegno per la riduzione delle emissioni può arrivare dai carburanti alternativi, la soluzione più immediata nel percorso verso la neutralità, per un’energia più green e sostenibile. L’Europa ha accolto una nostra risoluzione, presentata a settembre scorso nella riunione ECAC di Malta, che verrà discussa dal 20 al 24 novembre a Dubai, nella conferenza CAAF/3 dell’ICAO. La richiesta dell’Italia è di incrementare la produzione di Sustainable Aviation Fuels – SAF da scarti alimentari e soprattutto da biomasse per ridurre l’uso e il costo del carburante di origine fossile”.
L’era del biofuel nel trasporto aereo è alle porte?
“Eni già dal 2022 produce e commercializza biojet nella raffineria di Livorno, distillando le bio-componenti prodotte nella bioraffineria di Gela, si è posta l’obiettivo di produrne fino a 300.000 tonnellate l’anno dal 2025, certa che il SAF sia l’unico carburante al momento disponibile per ridurre le emissioni dell’aviazione”, ha detto Giuseppe Ricci, direttore generale Energy Evolution di Eni.
Il piano di investimenti europei nella raffinazione dei biocarburanti dispiegherà 28 miliardi di euro fino al 2030, contro i 3 miliardi circa per gli e-fuel. Un volume di risorse nove volte più grande.
Il problema, secondo uno studio pubblicato dalla società di consulenza ambientale Ricardo (commissionato dall’associazione Transport & Environment), è che gran parte degli investimenti europei sono ormai stati dirottati verso le raffinerie di biocarburanti, solo le “briciole” verso la produzione di carburanti sintetici o biogeni.
Ovviamente, c’è anche l’idrogeno verde in ballo.
La proposta della Commissione europea è di portare la produzione di e-fuel ed idrogeno da impiegare nei trasporti verde al 5% entro il 2030 grazie al programma REPowerEU.