La ministra francese per la transizione energetica, Agnès Pannier-Runacher, si incontrerà oggi (martedì 28 febbraio) con 11 suoi omologhi a Stoccolma, per discutere di una possibile alleanza nucleare europea.
Seconda giornata del Consiglio Informale dell’Energia e dei Trasporti: la proposta francese
Oggi si svolgerà la seconda giornata di lavori del Consiglio Informale dell’Energia e dei Trasporti a Stoccolma, e gli argomenti all’ordine del giorno saranno: la riforma del mercato europeo dell’elettricità, il dibattito sulla sicurezza in vista del prossimo inverno, come fortificare la competitività dell’Ue in tema di politica energetica. Ma, a margine, si terrà anche un incontro organizzato dalla Francia per sollevare la questione del nucleare.
La ministra francese per la transizione energetica, Agnes Pannier-Runacher, riunirà a tale scopo 11 Paesi Ue (Romania, Bulgaria, Slovenia, Repubblica Ceca, Svezia, Slovacchia, Polonia, Ungheria, Croazia, Paesi Bassi e Finlandia), quelli che hanno spazio per il nucleare, proponendo loro di creare un’alleanza forte, che possa rilanciare il settore ed affermarne la centralità per il raggiungimento degli obiettivi climatici e della neutralità.
La posizione di Parigi sul nucleare
Al momento, il ministero francese non ha fornito altri dettagli in merito alla questione, ma ciò che è certo è che il Paese non ha intenzione di lasciar perdere l’argomento e vuole lanciare un segnale chiaro a tutta l’Europa e alle istituzioni, forte delle ultime vittorie conquistate: il 9 febbraio, la commissione per l’Energia del Parlamento europeo ha riconosciuto ufficialmente l’idrogeno prodotto dal nucleare come fonte energetica a basse emissioni di C02.
La posizione di Parigi è dunque chiara: voler costruire sull’atomo un punto di forza e di unione, per far sì che il settore conquisti un ruolo di primo piano, insieme alle rinnovabili, nella lotta alla decarbonizzazione e alla transizione energetica. Tutto questo, è più che comprensibile in un Paese in cui, due terzi dell’elettricità prodotta, deriva da fonti nucleari, con 56 reattori operativi.
Non sarà dunque lo scontro con la Germania e con la Spagna e la mancanza del loro sostegno a fermare le intenzioni del presidente francese Emmanuel Macron e di tutto l’esecutivo.
Il nucleare in Francia inizia a vacillare
Il Paese non molla e spera che nuovi alleati europei possano fare la differenza e spingere l’attenzione su politiche energetiche centrate più sul nucleare. In realtà però, i Paesi che sono stati invitati all’incontro di oggi vivono delle situazioni molto diverse tra loro: Francia, Svezia e Ungheria, per esempio, utilizzano già questa fonte energetica; altri invece, come la Polonia, vorrebbero costruire i loro primi reattori.
La domanda è se la ministra Pannier-Runacher otterrà dal tavolo i risultati sperati, e se davvero riuscirà a dar vita a un’alleanza nucleare in un momento in cui il settore in Francia sta già iniziando a vacillare e creare preoccupazioni.
A testimoniarlo, è un monitoraggio eseguito recentemente dall’operatore di rete RTE, secondo il quale, i reattori nucleari francesi funzionano adesso a circa il 70% della loro capacità e, nel caso di un peggioramento, bisognerà necessariamente far fronte ad altre fonti energetiche.