Intervento del membro italiano del Comitato esecutivo della Bce in occasione dell’evento organizzato dal Centre for European Reform: la situazione migliora, rivedere gli interventi pubblici e anche le politiche monetarie. Rimane l’incertezza dei prossimi trimestri e le imprese temono ulteriori shock.
Un mondo ancora sotto shock
Secondo il recente Allianz Risk Barometer 2023, tra i primi fattori di rischio elencati dalle imprese di 94 Paesi nel mondo troviamo i cyber attacchi, i problemi di approvvigionamento, i cambiamenti economici (quindi inflazione, volatilità dei mercati e possibili recessione) e la crisi energetica.
Guardando all’Europa e all’Italia si confermano i timori espressi nel resto del mondo, ma con un elemento in più di instabilità: gran parte delle industrie europee devono fare i conti con la dipendenza dagli approvvigionamenti esteri di risorse energetiche ed altre materie prime.
Questo agita le imprese, i Governi e i mercati. Le difficoltà di diverse filiere industriali, da quelle del chimico al vetro, dall’alluminio ai fertilizzanti, passando per l’automotive, potrebbero risultare più vulnerabili ad ogni cambiamento economico futuro, con gravi ripercussioni a valle.
Il bollettino economico della Bce, Panetta: “Rimodulare interventi pubblici volti a proteggere l’economia”
Secondo Fabio Panetta, membro del Comitato esecutivo della Banca centrale europea, però, è giunto il momento di cambiare passo, sotto più punti di vista.
Intervenendo all’evento organizzato dal Centre for European Reform, dalla Delegazione dell’Unione europea nel Regno Unito e dall’Ufficio di rappresentanza della BCE a Londra, Panetta ha affermato che oggi “vi è il rischio che le misure fiscali introdotte per proteggere il potere d’acquisto dei consumatori possano, paradossalmente, determinare interventi restrittivi da parte della politica monetaria che si ripercuoterebbero negativamente sull’economia reale, comprimendo i redditi delle famiglie e aumentando la spesa per interessi dei governi”.
“Alcuni governi hanno annunciato che potrebbero ridurre gli interventi volti a contenere i prezzi dell’energia o adottare misure più mirate, dirette ai cittadini con basso reddito. Inoltre, il calo dei prezzi dei prodotti energetici implica che gli interventi potrebbero risultare meno ampi di quanto stimato nelle proiezioni di dicembre. Questi sviluppi contribuiscono anch’essi a riequilibrare i rischi per l’inflazione”, ha dichiarato Panetta.
Gli interventi pubblici volti a proteggere l’economia dall’impatto degli elevati prezzi energetici dovrebbero essere considerati “temporanei”, e mirati a “preservare gli incentivi a un minore consumo di energia“. Nel bollettino economico diffuso dalla Bce si suggerisce, con l’attenuarsi della crisi energetica, di “revocare tali interventi tempestivamente, in linea con il calo dei prezzi dell’energia e in maniera concordata”.
Serve una politica monetaria basata sui dati
Riguardo all’azione delle banche centrali, in un tale contesto, secondo il membro del Comitato esecutivo di Francoforte, “non è più necessario porre enfasi unicamente sui rischi inflazionistici al fine di evitare gli scenari peggiori. Occorre invece considerare il rischio che la stretta monetaria risulti eccessiva, oltre all’eventualità che la nostra azione possa rivelarsi insufficiente”.
Emerge quindi l’esigenza di considerare il rischio che la stretta monetaria possa rivelarsi eccessiva. Panetta ha spiegato che “dopo anni di bassa crescita, una nuova recessione potrebbe danneggiare in modo permanente la nostra capacità produttiva e pregiudicare le opportunità di lavoro, soprattutto per i cittadini economicamente vulnerabili. Anche se venisse successivamente corretto, un eccesso di rigore monetario risulterebbe inevitabilmente molto costoso, data la scarsa flessibilità dell’economia europea”.
Ne consegue per Panetta la necessità di una politica monetaria fondata sui dati, che consentirà alla Bce “di comunicare con chiarezza la direzione di marcia e di fornire agli operatori le indicazioni necessarie senza accentuare la volatilità dei mercati”. “Dobbiamo procedere con gradualità, al fine di evitare costi eccessivi per l’economia reale”, ha aggiunto Panetta.