Il Consiglio europeo dà via libera al regolamento che mette una stretta ai rifiuti prodotti dagli imballaggi. I vincoli riguardano soprattutto le plastiche monouso utilizzate per frutta e verdura e le percentuali di Pfas. Le norme entreranno in vigore dopo 18 mesi dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale e mirano a ridurre 186 chili di rifiuti da packaging pro capite prodotti in Ue ogni anno.
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Il Regolamento
Con la sola astensione di Austria e Malta, l’Ue ha approvato la legge sul riciclo e il riuso del packaging, stabilendo nuovi obiettivi di riutilizzo che saranno vincolanti per il 2030 e indicativi per il 2040.
Gli obiettivi variano a seconda del tipo di imballaggio utilizzato. A partire dal 2030, saranno vietati diversi tipi di imballaggi di plastica monouso, tra cui gli imballaggi per frutta e verdura di peso inferiore a 1,5 kg, gli imballaggi per i cibi, le monoporzioni e le bevande consumati nei bar e nei ristoranti e i prodotti monouso utilizzati negli alberghi per l’igiene personale. Il divieto sarà esteso anche alle buste di plastica di dimensioni inferiori ai 15 micron.
Il testo vieta anche l’uso dei Pfas, le sostanze perfluoroalchiliche, definite inquinanti eterni, se utilizzati sopra le soglie rischiose per la salute dell’uomo e a diretto contatto con prodotti alimentari.
I requisiti del packaging
La norma prova a ridurre i 186 chili di rifiuti da imballaggio pro capite generati in Ue ogni anno e prevede una riduzione degli imballaggi del 5% entro il 2030, del 10% entro il 2035 e del 15% entro il 2040.
Tutte le confezioni dovranno essere ridotte al minimo in peso e volume e dovranno essere costituite da una percentuale minima di contenuto riciclato.
Secondo le nuove regole, inoltre, gli esercizi che permettono l’asporto dovranno offrire ai clienti la possibilità di portare i propri contenitori, da riempire senza costi aggiuntivi.
Il regolamento copre l’intero ciclo di vita degli imballaggi, prevedendo anche un’etichettatura più chiara in merito alla composizione del materiale e del contenuto riciclato, così da poter orientare il consumatore verso una scelta più ecologica.
L’iter legislativo
L’atto legislativo è stato di particolare interesse per l’Italia, che ha chiesto più volte di ridurre gli obiettivi di riciclo e riuso. Nella sua ultima versione, il regolamento ha introdotto la facoltà per gli Stati membri di concedere deroghe agli operatori dei settori coinvolti se i singoli materiali di imballaggio superano di almeno il 5% gli obiettivi di riciclo definiti dalla Commissione.
La Commissione europea aveva fatto la prima proposta sulla riduzione del packaging a novembre 2022, ma l’accordo sul testo è arrivato solamente il 4 marzo 2024, dopo due cicli di negoziati. Infine, il 24 aprile 2024 l’Eurocamera aveva infine dato il semaforo verde al testo finale.
L’adozione formale segna l’ultima fase della procedura legislativa ordinaria. Il regolamento sarà ora pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’Ue ed entrerà così in vigore. La sua applicazione inizierà 18 mesi dopo.
La legge sostituirà la direttiva 94/62/CE (in vigore dal 1994) e le successive modifiche introdotte dalla direttiva 852/2018, alla luce degli obiettivi di neutralità climatica indicati dal Green Deal.