La Svezia rappresenta un modello da seguire, la Romania è invece il fanalino di coda. È quanto emerge dal report del terzo trimestre 2024 della Commissione europea. Il documento analizza i mercati dell’elettricità Ue prendendo in considerazione domanda e offerta di elettricità e prezzi all’ingrosso e al dettaglio. L’Italia si colloca in fondo alla classifica per gli alti costi dell’energia e per la percentuale di energia importata, ma spicca per la produzione di energia solare.
Electricity market report
Il rapporto trimestrale dell’Osservatorio del Mercato Energetico della Direzione Generale Energia della Commissione Europea raccoglie i dati del periodo luglio-settembre 2024 analizzando i costi energetici in base alla domanda europea e alla diversificazione dell’offerta.
La domanda è cresciuta con ritmi moderati: 2% rispetto al terzo trimestre dell’anno precedente, ma inferiore dell’1% rispetto al periodo luglio-settembre 2022.
I prezzi all’ingrosso dell’elettricità sono rimasti invariati, ma i prezzi al dettaglio sono stati inferiori del 6% rispetto allo stesso periodo del 2023.
A spiegare il trend positivo è la crescita nella generazione di energia rinnovabile, che ha raggiunto quote record (il 47%) nel mix energetico. Ad aumentare è stata soprattutto l’energia solare (che ha raggiunto il livello record di 87 TWh), seguita da quella eolica e dall’idroelettrica.
L’elettricità basata sui combustibili fossili è invece diminuita dell’11%, toccando il minimo storico di 165 TWh.
I dati europei
La domanda di elettricità, in Europa, non è stata equa. Alcuni paesi hanno registrato aumenti maggiori, come Malta (+10%), Slovenia e Croazia (+9%), mentre altri hanno visto una diminuzione, come la Lituania (-3%).
Anche i prezzi dell’elettricità al dettaglio hanno subito variazioni notevoli, basti considerare che l’oscillazione è andata dai 16€/MWh minimi della Svezia ai 127€/MWh massimi della Romania.
La Svezia ha guidato le diminuzioni di prezzo, registrando il 43% in meno, seguita da Francia (-40%) e Finlandia (-35%).
Gli aumenti maggiori si sono verificati in Romania (26%), seguita da Bulgaria (23%) e Ungheria (21%).
La situazione italiana
Il rapporto fornisce diverse informazioni specifiche sull’Italia.
Evidenzia che l’Italia ha avuto i prezzi all’ingrosso dell’elettricità più alti tra i principali mercati europei, con un incremento rispetto all’anno precedente, mentre la maggior parte degli altri paesi ha visto una diminuzione.
L’Italia si colloca tra i Paesi in cui il prezzo medio di energia all’ingrosso è stato alto (119€/MWh) con un aumento del 5% rispetto al terzo trimestre del 2023. L’Italia è stato l’unico mercato ad aver visto un incremento del costo dell’energia all’ingrosso.
L’Italia è anche il Paese che importa molta elettricità Con -12 TWh l’Italia è stata infatti il secondo maggiore importatore di elettricità dell’Ue nel terzo trimestre 2024 (il primato è tedesco).
Unico dato positivo, l’Italia (per la sua collocazione geografica) ha dato il maggior contributo alla produzione di energia solare, con 10 TWh.
Le stime per il quarto trimestre
Il resoconto non fornisce stime sul quarto trimestre del 2024, tuttavia alcuni elementi suggeriscono quali potrebbero essere le tendenze di fine anno.
Il mercato energetico europeo è molto dinamico, grazie soprattutto all’aumento della produzione di energia rinnovabili. Tale dinamicità influisce sui prezzi dell’elettricità e sui flussi di importazione ed esportazione. Francia e Svezia dovrebbero continuare a essere, rispettivamente, il primo e il secondo maggiore Paese esportatore di energia.