I negoziatori del Parlamento europeo e del Consiglio d hanno raggiunto un accordo provvisorio per riformare l’assetto del mercato elettrico dell’Unione (Electricity market design), con l’obiettivo di rendere i prezzi dell’energia elettrica meno dipendenti dalla volatilità dei prezzi dei combustibili fossili, di proteggere i consumatori dalle impennate dei prezzi, di accelerare la diffusione delle energie rinnovabili.
Riforma del mercato elettrico dell’Ue
Trovato l’accordo provvisorio sulla riforma del mercato elettrico dell’Unione europea tra i negoziatori dell’Europarlamento e del Consiglio, per garantire elevati livelli di sicurezza, stabilità e convenienza.
Questo potrebbe significare, almeno secondo gli esperti, che per i Paesi europei sarà più facile promuovere le fonti energetiche rinnovabili, abbassare e tenere sotto controllo i costi delle bollette energetiche e proteggere meglio i consumatori dagli shock interni ed esterni.
Allo stesso tempo, secondo un comunicato diffuso dalla Commissione europea, l’accordo raggiunto oggi assicurerà un approvvigionamento energetico sostenibile e indipendente all’Unione, in linea con il Green Deal continentale, grazie a un migliore accesso all’energia pulita e rinnovabile e non fossile, soprattutto a prezzi più congrui.
Secondo Kadri Simson, commissario per l’Energia; “Questo accordo rappresenta un’ottima notizia per i nostri consumatori. Dato che le energie rinnovabili svolgono un ruolo sempre più importante nel mix energetico dell’Unione, è giunto il momento che i nostri cittadini e le nostre imprese inizino a raccogliere i benefici della transizione verso l’energia pulita già dalle bollette. Una riforma del mercato dell’elettricità a prova di futuro è una risorsa fondamentale per stimolare investimenti nella produzione di energia pulita e per aumentare la flessibilità del mercato, sostenendo i nostri sforzi per raggiungere un sistema energetico climaticamente neutro e garantendo al tempo stesso la prosperità e benessere collettivi”.
“Con questo accordo, l’Europa avrà un mercato elettrico socialmente giusto che proteggerà meglio i cittadini, soprattutto quelli più vulnerabili, con misure volte a garantire prezzi accessibili per cittadini e imprese e ad accelerare la transizione energetica. Il Parlamento ha realizzato un disegno di riforma di mercato che rappresenta un passo avanti nella democratizzazione dell’energia“, ha dichiarato l’eurodeputato Nicolás González Casares.
I punti chiave dell’accordo provvisorio raggiunto da Parlamento e Consiglio Ue
Più in generale, infatti, questo accordo punta al raggiungimento dell’obiettivo ambizioso dell’Ue del 45% di energia rinnovabile entro il 2030, come concordato ai sensi della direttiva rivista sulle energie rinnovabili (2413/2023), anche attraverso nuove aste di energia rinnovabile collegate al meccanismo europeo di finanziamento dell’energia pulita.
Inoltre, per migliorare la flessibilità del sistema energetico, gli Stati membri saranno ora tenuti a valutare le proprie esigenze e avranno la possibilità di introdurre nuovi schemi di supporto, in particolare per la risposta alla domanda e la necessità di stoccaggio.
Tra i punti chiave, la riforma interviene anche sugli accordi di acquisto dell’energia elettrica Ppa (Power purchase agreement) e sui Contracts for Difference (Cfd).
Per quel che riguarda i Ppa, nel testo è scritto che si mira ad implementare i contratti a lungo termine, rendendoli più stabili, grazie al maggior ricorso degli operatori alle fonti rinnovabili e pulite.
Grazie ai Cfd, invece, si incentiveranno gli investimenti in risorse energetiche in tutti i mercati interni Ue. Con questi strumenti, un’autorità pubblica compensa il produttore di energia se i prezzi di mercato scendono troppo rapidamente, ma incassa se i prezzi sono troppo alti.
L’uso dei Cfd sarà consentito in tutti gli investimenti in nuova produzione di energia elettrica, sia da fonti rinnovabili che nucleari.
In caso si verificasse una situazione di prezzi molto elevati, a determinate condizioni, il meccanismo votato consente all’Unione di dichiarare la crisi dei prezzi dell’elettricità a livello regionale o comunitario, consentendo agli Stati membri di adottare misure temporanee per fissare i prezzi dell’elettricità per le piccole e medie imprese e le industrie ad alta intensità energetica.
L’accordo provvisorio dovrà ora essere approvato sia dal Parlamento, sia dal Consiglio, prima di diventare legge. La Commissione Industria, ricerca ed energia, infine, voterà il dossier nel corso di una prossima riunione.